Gasdotto, Stato di diritto o no?
Sulmona – Scrive il comitato cittadino per l’ambiente. “Siamo stati facili profeti nel prevedere che il “tavolo” del Sottosegretario De Vincenti era solo una messa in scena da usare come paravento per poter subito dopo perfezionare i passaggi relativi alla Conferenza dei Servizi, atto propedeutico per autorizzare la centrale di compressione Snam a Sulmona e, a seguire, il metanodotto Sulmona-Foligno.
Infatti, ad appena 12 giorni di distanza dal “tavolo” farsa, il 22 maggio u.s. dal Ministero dello Sviluppo Economico è partita la lettera, a firma del Dirigente Concetta Cecere, che fissa gli adempimenti e le tappe per giungere, in tempi molto rapidi, alla Conferenza dei Servizi e quindi all’autorizzazione finale.
Con una mossa degna di un vero e proprio “golpe”, i cosiddetti tecnici del Governo Monti, mettono in scacco le massime istituzioni elette dai cittadini, ne calpestano i deliberati e decidono di andare avanti contro la volontà di tutti.
Come se ci trovassimo non in uno Stato democratico fondato sulla sovranità popolare, ma in una qualsiasi Repubblica delle banane, dove contano solo gli interessi e l’arroganza dei potentati economici. Quello a cui stiamo assistendo è un totale stravolgimento dei principi e delle regole del nostro Stato di diritto.
Non solo le risoluzioni votate all’unanimità dalla Camera dei Deputati e dal Consiglio Regionale d’Abruzzo sono equiparate a carta straccia ma, pur di consentire alla Snam di perseguire a tutti i costi il suo folle disegno, si manovrano le procedure di legge come si fa con il gioco delle tre carte.
Si separa arbitrariamente un’opera unica in due distinti iter per cui la centrale di compressione, che fino ad oggi era una struttura a supporto del metanodotto, diventa improvvisamente una struttura indipendente e addirittura ne viene cambiata la finalità: non più quella di spinta del metanodotto, ma quella di pompaggio del gas stoccato nei pozzi di San Salvo!
Eppure avevamo sperato che, di fronte a tante palesi violazioni e assurdità, i nostri rappresentanti istituzionali, nella riunione di Roma del 10 maggio, avrebbero difeso le sacrosante ragioni di contrarietà all’opera. Di argomenti ne avevano a iosa per farlo!
Invece sono andati all’incontro in ginocchio e sventolando la bandiera bianca della resa.
Il comportamento rinunciatario e subalterno dei “nostri” è stato il miglior segnale che il Governo nazionale attendeva per dare rapidamente il via libera all’ecomostro della Snam.
Questi personaggi che poco dignitosamente hanno voltato e continuano a voltare le spalle al territorio, hanno un nome e cognome e del loro comportamento dovranno rispondere ai cittadini.
Sono: il Presidente della Regione Gianni Chiodi, gli on.li Paola Pelino e Maurizio Scelli, il Presidente ed il vice-Presidente della provincia Antonio Del Corvo e Antonella Di Nino, il Sindaco di Sulmona Fabio Federico e l’assessore Gianni Cirillo.
Vogliamo scommettere che, di fronte al nuovo pesantissimo ceffone dato al nostro territorio, questi signori staranno ancora una volta zitti e buoni? Essi non sono degni di rappresentarci! Perciò diciamo loro: prima andate a casa e meglio è per tutti!”.
Non c'è ancora nessun commento.