Napoli Festival, Cococcetta premiato
L’Aquila – Il cortometraggio Mi fa male (qui il trailer del film http://www.visionifuture.it/portfolio/items/mi-fa-male-2/) del regista aquilano Luca Cococcetta – scritto con Bonifacio Liris, interpretato da Manuele Morgese e prodotto da Visione Future – ha vinto ben due premi al Napoli cultural Classic festival: come miglior cortometraggio e come migliore sceneggiatura.
La premiazione si è tenuta a Nola il 25 maggio 2012. Il cortometraggio racconta l’indignazione di un aquilano rispetto ai fatti e misfatti nella gestione governativa del post terremoto all’Aquila.
Il DVD del film è allegato al libro di Antonio Gasbarrini L’epopea aquilana del Popolo delle carriole recentemente uscito per i tipi di Angelus Novus Edizioni (http://www.laquila99.tv/2011/12/16/lepopea-aquilana-del-popolo-delle-carriole/), reperibile nelle librerie e nelle edicole della città dell’Aquila.
Ecco la motivazione del premio: “La Storia come spunto, la denuncia come stile, la proposta come alternativa: questi gli elementi che caratterizzano una produzione in cui l’originalità dell’idea, il messaggio che si vuole trasmettere, la capacità di comporre unitariamente presente e memoria diventano il punto di forza per mettere insieme recitazione e documentario.”
Dell’ampio saggio del Reporter sans Frontières Pino Bertelli si può tra l’altro leggere nella quarta di copertina del volume: “Il piccolo film di Luca Cococcetta sulla rivolta delle carriole dell’Aquila, Mi fa male, è un esempio di cinema sociale di notevole importanza…… racconta dall’interno le ingiurie, le contraffazioni, i tradimenti che il popolo aquilano ha subito da parte degli amministratori, dei politici, della chiesa, degli imprenditori… si fa portatore di verità mai rivelate dai mezzi di comunicazione di massa… mette in campo (cioè sullo schermo) la disperazione, la dignità, i valori sociali che una grande parte di aquilani è riuscita a non mortificare… gli aquilani hanno mostrato le proprie facce, il proprio dolore, la fraternità con i propri morti, si sono armati di carriole, picconi, pale e fuori dalle menzogne delle istituzioni di sono fatti portatori di quella comunità in armonia che avanza ai quattro angoli della terra”.
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