Il “vinosofo”? Aveva ragione
Nocciano – Riceviamo: “Chiusa Grande: affluenza record per festeggiare il nuovo regolamento sul vino biologico in occasione della manifestazione “Cantine Aperte” Due giorni di kermesse per divulgare i fondamenti dell’agricoltura biologica e degustare i vini biologici creati dal “vinosofo” Franco D’Eusanio, fondatore della nota azienda di Nocciano: Chiusa Grande
Ci sono voluti 21 anni… ma finalmente potrà chiamarsi «vino biologico» quello ottenuto da uve da
agricoltura biologica! Un modo per dare il giusto rilievo alla gestione del vigneto, che avviene in maniera ben
diversa dall’agricoltura convenzionale. Il regolamento comunitario di riferimento entrerà in vigore a breve
(pubblicazione sulla Gazzetta Europea), ciò significa che i vini della vendemmia 2012 potranno utilizzare la
dicitura «vino biologico» e relativo logo europeo, ma anche i vini delle annate precedenti, purché si possa
dimostrare, come Chiusa Grande, il pieno rispetto del disciplinare. Si tratta di un traguardo importante che
l’azienda agricola Chiusa Grande ha voluto festeggiare, in occasione di Cantine Aperte, accogliendo quasi
duemila visitatori. Durante i due giorni di manifestazione Franco D’Eusanio, titolare, ed il suo staff hanno
potuto divulgare e dimostrare i pregi del vino biologico agli attenti e numerosi ospiti.
Come certificato nella nuova legislazione chi sceglie di produrre vini biologici rinuncia ad utilizzare decine di
coadiuvanti spesso di sintesi chimica. Inoltre per quanto riguarda la percentuale di anidride solforosa, nel
biologico essa molto inferiore rispetto ai vini convenzionali. Questo è il cuore del regolamento che consente
la citazione in etichetta della dicitura «vino biologico».
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