Un piano per il diritto alla salute


osped-g8-lug09L’Aquila – Un consiglio regionale straordinario sulla situazione sanitaria in provincia dell’Aquila dopo il sisma, e un confronto diretto tra la Regione, il Direttore generale della Asl, le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali per l’adozione di un “Piano del diritto alla salute per l’emergenza e la ricostruzione”.
È questa la sollecitazione che la Presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane rivolge all’assessore regionale Lanfranco Venturoni per scongiurare il pericolo di ridimensionamento dell’ospedale aquilano a quattro mesi dal sisma.
“Il capoluogo di regione deve tornare ad avere un ospedale degno di questo nome- afferma la presidente- Una struttura sicura, con posti letto veri, numeri adeguati al bacino d’utenza, reparti funzionali ed efficienti. Vanno ripristinate tutte le prestazioni e i servizi assegnati e svolti prima del terremoto. Dovrà essere questo lo scopo del piano per il diritto alla salute. Gli aquilani non possono certo accontentarsi di un ospedale a metà. È una grave limitazione del diritto alla salute, un diritto imprescindibile, che tuttavia ad oggi è un diritto compresso, ma rappresenta anche una grave lesione alla dignità e alla professionalità dei medici e di tutti gli operatori sanitari, che con enorme professionalità stanno gestendo l’emergenza, a costo di enormi sacrifici.
Ora è tempo di superare la fase di emergenza e di programmare in maniera organica e funzionale le scelte per il futuro. Basta con dichiarazioni estemporanee e i tentativi di approfittare del terremoto. Avvertiamo la necessità di un piano chiaro, trasparente e condiviso, che aiuti a rilanciare il territorio.
•L’ospedale di Coppito va potenziato e messo in sicurezza. Un ospedale vero con numeri veri. Quei 450 posti previsti dalla rete ospedaliera non ce li siamo scordati e sono fondamentali, specie se la Regione proseguirà sulla strada dell’aziendalizzazione.
•Tutti i reparti attualmente dislocati sulla costa o in altre città della regione dovranno tornare a L’Aquila. Condizione irrinunciabile per favorire il rientro in città di tanti aquilani. Se così non fosse sarebbe un colpo mortale per L’Aquila.
•Oltre all’ospedale di Coppito vanno previsti altri distretti sanitari sul territorio. I nuovi insediamenti abitativi stanno tratteggiando nuovi confini della città e presto anche la geografia dell’hinterland sarà diversa. In questo nuovo scenario i servizi non potranno essere accentrati solo nella struttura di Coppito, che risulterà troppo lontana dalle future abitazioni. Vanno previsti più distretti sul territorio e vanno potenziati quelli già esistenti, come il polo di Collemaggio, sul cui futuro invito l’assessore ad una riflessione più approfondita.
•Concertazione e programmazione anche sul riassetto dei piccoli ospedali presenti nel resto della provincia. L’ospedale di Castel di Sangro, in particolare, vive una situazione drammatica e penosa. Sin da ora ribadiamo il nostro no ad ogni soluzione che preveda lo smantellamento. Siamo invece favorevoli all’idea di una razionalizzazione che punti a valorizzare le eccellenze. Dovrà essere questa la base per ogni discussione. Non consentiremo che si facciano scelte sulla testa dei cittadini senza la concertazione con il territorio”. (Nella foto Col: L’ospedale lasciato dal G8)


16 Agosto 2009

Categoria : Cronaca
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