Ricostruzione, sondaggi geologici, studi e rapporti insabbiati e oscurati negli anni


lago-sinizzo-6-apr-092L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – Da tempo i geologi (in un articolo pubblicato quasi due mesi fa) hanno posto la domanda: come ricostruire L’Aquila senza adeguati controlli sui terreni? Sappiamo cosa ha combinato il terremoto “sopra”, ma è “sotto” che forse trovano origine i danni e gli sconquassi del suolo. Da quell’articolo, che prendeva spunto da affermazioni dell’ordine dei geologi, non sono emerse novità né, a quanto si sa, cambi di orientamento nel modo di procedere.
I geologi affermavano che “non si stava controllando se il terreno sotto gli edifici abbia subito cambiamenti” e continui a subirli visto che l’energia sismica non è esaurita e si manifesta ancora. Si poneva il problema della microzonazione sismica, cioè la possibile interazione tra il sisma e l’ambiente circostante e sottostante. Si verificano le fondazioni? Si è certi che gli edifici più danneggiati si trovino in zone che si possono ancora utilizzare? Risulta che in interi quartieri aquilani, anche i più grandi come quello della Banca d’Italia, le verifiche sugli edifici abbiano interessato addirittura solo le parti emergenti, senza curarsi minimamente di scantinati e appartamenti seminterrati. Alcuni dei quali fortemente danneggiati. Nelle cantine i tecnici non sarebbero neppure scesi a dare un’occhiata, mancando in molti casi addirittura le chiavi per accedere. E’ questo il modo di procedere in una città profondamente colpita nel cuore storico?
Insomma, cosa c’è sotto la città? Le foto del sottosuolo di via Venti Settembre, fornite da un cittadino e riprese anche dal nostro sito, attestano che sotto la strada c’erano grandi spazi vuoti, caverne, cavità frettolosamente riempite forse proprio con macerie di precedenti edifici crollati in altri terremoti. E riempite, si va dicendo senza però alcuna prova, anche con ossa di scheletri derivanti da antiche esecuzioni capitali. Il particolare macabro è convalidato da dicerie incontrollate, che tuttavia vanno diffondendosi a macchia d’olio, su remote maledizioni e tenebrosi momenti storici riguardanti l’area detta Campo di Fossa. L’ottusa superstizione riaffiora anche in menti che dovrebbero essere razionali e pragmatiche.
vuoto-sotto-piazpaoli-foto-storica-gianfranco-di-stefano
Dicerie e probabilmente fantasie a parte, resta in mancanza di notizie e informazioni ufficiali il problema delle indagini geognostiche e dei compiti che dovrebbero svolgere stuoli di geologi. Dei quali, attualmente, non si vede traccia. Almeno, non è dato averne conoscenza all’opinione pubblica. Poco spazio ad illusioni lascia la certezza che un vero servizio sismico e geologico la Regione Abruzzo non lo ha, né sembra aver raccolto esortazioni a crearne subito uno e a mobilitarlo per la ricostruzione della città. Tutto ciò che ci resta sono le voci, i racconti di chi oggi sente tornare in mente sensazioni e ricordi: camminando per quella tale strade “si sentiva il vuoto sotto” e sicuramente il vuoto c’era e c’è sotto Piazza Duomo, insieme con sorgenti, alcune delle quali alimentano le 99 Cannelle. Da dove altro dovrebbe provenire l’acqua abbondante e inesauribile che alimenta la celebre fontana? Neppure dobbiamo dimenticare che tutta la città sorge su terreni sorgivi: il suo nome storico deriverebbe proprio dalla parola acqua, acquili, Aquila. O no?
Noi abbiamo tentato di saperne di più da un geologo, specialista in vulcanologia. Il professionista non si è pronunciato, né da persona seria avrebbe potuto farlo senza elementi, studi, dati. Tuttavia, chiedendo l’anonimato, ci ha raccontato una storia. Alcuni decenni orsono l’Enel aveva intenzione di costruire degli impianti nell’Aquilano, tra la Valle dell’Aterno superiore (diciamo Montereale, Capitignano, Pizzoli) e la parte sud, ovvero L’Aquila, S.Demetrio, Fontecchio. Chiese prima di ogni decisione uno studio ad un gruppo di geologi e altri professionisti. Lo studio richiese molto tempo e rilievi sul campo, cioè lungo tutta la valle, che come oggi ben sappiamo è percorsa da una faglia principale tra Montereale, Pizzoli, Arischia, Pettino, Paganica, Onna, S.Demetrio. Il percorso del fiume Aterno, che scorre non in un avvallamento di erosione, bensì in una frattura tettonica con dislocazioni di vari epicentri sismici anche in epoca storica. Lo studio fu portato a termine e consegnato all’Enel. Il progetto fu ritirato e non se ne parlò mai più. Di questa storia furono rese edotte le autorità dell’epoca e le istituzioni.
Ciò nonostante, nessuno tenne presente che costruire e ddensare insediamenti urbani lungo una faglia (che peraltro si manifesta anche in superficie, avete presente le “macchie” bianche e le rocce scoscese sotto il colle di S.Giuliano, a Pizzoli e Arischia?) richiedeva particolari misure di sicurezza. Un’edilizia fortemente antisismica. Attenzioni e precauzioni. Che non ci furono affatto, perché prevalsero interessi e cospicue interferenze di affaristi sotto tutte le bandiere. Il 6 aprile abbiamo visto cosa è successo, e contato 307 morti, oltre a miliardi di danni.
Più di vent’anni dopo, uno studio geologico sul sottosuolo aquilano, con notizie rilevanti sulla sua natura particolarmente incline alla propagazione e amplificazione dell’energia sismica, fu occultato e fatto letteralmente sparire. Tenendone conto, la casa dello studente sarebbe stata dove è crollata? E l’ospedale sarebbe stato così duramente colpito? E addirittura la facoltà di ingegneria e la sede della Confindustria, sarebbero state così fragili e “sensibili” al terremoto? Pochi ci riflettono, ma che una facoltà di ingegneria subisca tanti danni, è francamente grottesco. Ora, intanto, occorrono tanti soldi per renderla sicura. Chi custodirà i custodi?
(Nelle foto: Sopra l’impressionante fenditura del suolo presso il Lago Sinizzo. Sotto: il sottosuolo sotto via Venti Settembre di fronte a piazzale Paoli, cuore di Campo di Fossa)


15 Agosto 2009

Categoria : Scienze
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati