Testa su “batosta Barusso”
Pescara – “Amarezza e preoccupazione” sono stati espressi oggi dal presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa per la conclusione della vicenda relativa a Edoardo Barusso, foto, l’ex direttore generale dell’ente assunto dalla precedente amministrazione di centrosinistra, nel 2000, e subito messo alla porta, scatenando un’azione legale appena giunta al suo epilogo. Dopo il Tribunale di Pescara e la Corte di Appello si e’ espressa nei giorni scorsi anche la Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dalla Provincia il che vuol dire che l’ente dovra’ sostenere a breve, per questa vicenda, un esborso di circa un milione 800 mila euro, se non un milione e 900, tra le somme da erogare a Barusso, gli interessi e le spese.
Dopo la sentenza della Cassazione – ha detto Testa in conferenza – “si apre un problema di natura finanziaria importante per la Provincia perche’ in maniera precauzionale abbiamo accantonato negli anni passati un milione e mezzo di euro, ma ora dobbiamo rinvenire altri 200-300 mila euro attingendo ad altre voci del nostro bilancio. In un momento in cui gli enti pubblici soffrono e i trasferimenti statali sono sempre piu’ limitati, andarci a privare di altri due milioni e’ una mazzata”. Testa ha poi messo in evidenza un “dato politico” relativo a questa vicenda. “Chi ci ha preceduto ha gestito male questa vicenda e mi riferisco a tutto il centrosinistra, e non solo al presidente di allora, Giuseppe De Dominicis. Con piu’ cautela e responsabilita’ si poteva risolvere il problema che poi si e’ dimostrato essere una vera e propria bomba ad orologeria. La Corte dei conti – ha concluso Testa – fara’ le sue valutazioni”. Molto meno diplomatico il vice presidente Fabrizio Rapposelli che ha parlato di “gestione scandalosa dei soldi pubblici” da parte del centrosinistra e si e’ detto “imbufalito” in relazione al caso Barusso. “Per porre rimedio alla revoca del contratto di Barusso la vecchia amministrazione ha dovuto nominare un nuovo direttore generale, da gennaio 2002 a giugno 2009, spendendo circa 170mila euro l’anno. Quindi scontiamo il frutto della doppia mala gestio, dovendo pagare Barusso e avendo gia’ pagato Mario Collevecchio. Ma quello era il tempo delle vacche grasse, che ora e’ finito. Dovendo fare a meno di questi fondi – ha concluso – verranno meno interventi nel mondo della scuola e per la cultura”, che sono le deleghe di cui si occupa Rapposelli, ma anche per “opere pubbliche e sociale”, ha aggiunto Testa.
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