Mediamuseum, utopia della città
Pescara – “L’ utopia della città” è il titolo di una mostra itinerante organizzata dall’associazione “Urbino-Arte, arte, cultura e conoscenza”; l’esposizione dopo Urbino e Fabriano è allestita ora negli spazi del Mediamuseum di Pescara poi sarà montata nel castello di Novilara , nell’entroterra pesarese ospitata dall’Associazione Internazionale dell’Incisione Artistica e successivamente a Gubbio. La collettiva oltre agli urbinati propone anche artisti fabrianesi, pescaresi , eugubini e ginevrini i quali, in questa occasione si sono cimentati su un tema che, come ha scritto nella premessa alla mostra Vitaliano Angelini, presidente dell’associazione Urbino Arte., non vuol essere solo una rivisitazione di esempi rinascimentali di città ideale, ma si pone anche quale riflessione sul concetto stesso di città.
È possibile difatti affermare -dice Angelini- con certezza che oggi assistiamo ad un rinato interesse, da parte della civiltà contemporanea e degli architetti moderni, nei confronti della città intesa come spazio intelligente e flessibile. L’ interesse per la città e il suo sviluppo, poi, lo si deve anche all’idea di centralità di questa, che già nel Quattrocento aveva acquistato il ruolo di perimetro e crocevia dell’agire storico dell’uomo.
La proposta della mostra, però, intende essere anche la comunicazione di un percorso con cui gli artisti hanno visualizzato quel bisogno di mito che loro e tutti noi ci portiamo dentro.
Gli autori presenti : Vitaliano Angelini, Omero Renato Angerame, Tiziana Bargagnati, Nello Bocci, Anne Brechbul, Leopoldo Ceccarelli, Giorgio Focarini, Giuliano Garattoni, Davide Leoni,Vilma Maiocco,Clodoveo Masciarelli, Bruno Paglialonga, Mauro Patarchi, Nino Pieri, Claudio Schiavoni, Giulio Serafini, Otello Sisti,Gianfranco Zazzeroni, Franco Zingaretti, con le loro opere – il cui formato di cm. 50 x 160, rigorosamente uguale per tutti, evoca, in forma ridotta, quello delle più note tavole di Urbino, Berlino e Baltimora- di là della citazione colta, vogliono richiamare l’attenzione del visitatore sul rinato interesse della civiltà contemporanea verso la città intesa , oggi, come spazio intelligente e flessibile.
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