“Sanità commissariata, l’Abruzzo rischia”


Pescara – INEFFICACI I DECRETI SU DEBITI E CREDITI CON P.A. – Un altro macigno rischia di abbattersi sull’Abruzzo. Lo afferma la Cisl Abruzzo secondo la quale “gli ultimi decreti predisposti dal Governo per compensare i debiti e crediti delle imprese verso la Pubblica Amministrazioni, rappresentano un importante boccata di ossigeno per il lavoro e le imprese, ma quest’agevolazione non e’ prevista per la Regione Abruzzo, perche’ soggetta al commissariamento nel settore sanita’. Il decreto, infatti, non si applica alle 6 regioni italiane: Abruzzo, Lazio, Campania, Molise, Puglia, Calabria. Questo impedirebbe alle imprese e ai fornitori di beni e servizi verso la Pubblica Amministrazione, nelle 6 Regioni, di poter avere la certificazione del credito e richiedere dal sistema bancario la liquidita’ corrispondente. E’ un provvedimento ingiusto, iniquo e necessariamente da modificare. Con questa decisione del Governo Nazionale l’Abruzzo rischia di pagare due volte, dichiara Maurizio Spina, foto, Segretario CISL Abruzzo-da una parte con i costi gia’ sopportati dai lavoratori e dalle imprese per il rientro dal deficit della sanita’ attraverso un aumento della pressione fiscale e, dall’altra, con nessun riconoscimento per il risanamento avvenuto con sacrifici”.
“Bisogna intervenire subito – continua Spina- il Presidente Chiodi, i Parlamentari e il Patto devono attivare una strategia comune al fine che il testo del Decreto venga modificato durante l’iter di approvazione in Parlamento. Nel corso della riunione del Patto, con il sistema bancario sul tema del credito, gia’ avevamo richiesto un intervento immediato al Presidente della Regione rispetto al rischio che l’Abruzzo potesse correre rimanendo esclusa dalla possibilita’ di accedere al provvedimento, in fase di discussione al Governo. Questa misura per l’Abruzzo rappresenterebbe, in una fase di difficolta’ di liquidita’ del sistema economico, un importante segnale di sostegno alla ripresa del sistema economico”. Penalizzare una Regione, come l’Abruzzo, che ha di fatto realizzato il pareggio dei conti nella sanita’ chiudendo in attivo il 2011 con un pesante riordino, ancora da completare, e chiedendo il pieno coinvolgimento della comunita’ abruzzese e’ inaccettabili, inoltre, questi sacrifici sono stati richiesti in un momento in cui l’Abruzzo ha dovuto affrontare anche l’emergenza del sisma. “Unire le forze per cambiare il decreto e’ possibile, conclude il Segretario della CISL Abruzzo- . Per le ragioni elencate, l’Abruzzo ha diritto di essere inserita nel Decreto ma e’ necessario rappresentarle unitariamente a livello nazionale”.


24 Maggio 2012

Categoria : Economia
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