Il Teatro sociale a Marcinelle
Pescara – Sabato sera il Teatro sociale portera’ in scena a Marcinelle, in Belgio, lo spettacolo “L’uomo carbone”, che racconta l’esperienza lavorativa e umana degli emigrati italiani in quella terra, all’interno delle miniere, dove l’8 agosto 1956 persero la vita 262 persone, tra cui decine di abruzzesi. La trasferta teatrale dall’Abruzzo al Belgio, unica nel suo genere fino ad oggi, e’ una iniziativa della Presidenza del Consiglio Provinciale di Pescara, guidata da Giorgio De Luca, dell’Associazione “Minatori Vittime del Bois du Cazier” diretta da Nino Di Pietrantonio, dell’Associazione “Ex-Minatori” di Marcinelle diretta da Elio Paolini, con il Comune di Lettomanoppello e il Centro “Bois Du Cazier” di Marcinelle. Il testo di “L’uomo carbone” e’ di Michele Di Mauro, Marco Finucci e Federica Vicino, la regia e’ di Federica Vicino. In scena Michele Di Mauro, Pierfrancesco Leone, Massimo Leone, Rita De Bonis, Lina Bartolozzi, Nicky De Chiara, Rossella Remigio. Davide Clivio. Altri interpreti: Pino Cifaratti, Denise De Luca, Marika Liberatore, Lorenzo Mazzocchetti, Giorgia Starinieri. La data della rappresentazione non e’ stata scelta a caso: in questi giorni ricorre l’anniversario dell’inaugurazione del museo realizzato al posto della miniera di Bois du Cazier dove si e’ verificata la tragedia del 1956 e per l’occasione e’ stata anche organizzata, la mattina di sabato, una cerimonia con il primo ministro del Belgio Elio Di Rupo, di origine abruzzese, a cui sara’ consegnato un bassorilievo realizzato dagli scalpellini di Lettomanoppello. La sera, alle 20, andra’ in scena lo spettacolo: si attende un pubblico italiano (a Marcinelle la comunita’ italiana e’ di 40mila persone) e comunque sara’ fornita agli spettatori una pubblicazione con il testo in francese. Annunciando l’appuntamento in Belgio De Luca ha annunciato che la Provincia intende organizzare un premio letterario per gli studenti di tutte le scuole pescaresi intitolato a Antonio Sacco, un minatore morto a Marcinelle ad appena 16 anni. “Quanto accaduto a Bois du Cazier non va dimenticato – ha detto – e bisogna anzi tramandare un messaggio, attraverso i giovani, sul grande sacrificio degli italiani all’estero”.
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