Il paradosso che soffoca L’Aquila
L’Aquila – (Immagine: un famoso titolo del Sole 24 Ore: va benissimo anche per L’Aquila) – Epicentro della burocrazia e al tempo stesso scommessa per lo sviluppo di un’intera regione. L’Aquila e la sua provincia, colpite dal sisma del 6 aprile 2009, vivono un paradosso che rischia di soffocare ogni modello economico territoriale di rinascita. Lo scrive il Sole 24 ore nelle pagine dedicate ai “Rapporti24/territori”. Il giornale analizza con interviste e dati la situazione attuale, e Giuseppe D’Amico, direttore di Confindustria Abruzzo, sintetizza: “Le imprese aquilane sono disperate con la pubblica amministrazione, sono soffocate da adempimenti, ritardi e inefficenze senza che vi sia nessuna norma sanzionatoria nei confronti degli uffici inadempienti o previsioni risarcitorie per le imprese danneggiate”.
“E’ incredibile – prosegue nell’intervista al Sole 24 ore D’Amico – che non si capisca che la rinascita dell’Aquila, che e’ il piu’ grande cantiere d’Europa e il laboratorio per un nuovo modello di economia fondato sui servizi a rete, trascinera’ la ripresa dell’intera regione”. Quanto alle risorse un calcolo aggiornato del Sole 24 re quantifica in 234.613.000 euro i fondi a disposizione per la politica industriale. I soldi dei bandi gia’ pubblicati sono 44 milioni e quelli da bandi in corso di pubblicazione 95. I finanziamenti dai Fas (Fondi per le aree sottosviluppate) sono in due tranche: la prima e’ di 46.503.000, la seconda di 49.110.000. I soldi – osserva Roberto Galullo nel suo articolo – non sono “il” problema, semmai “un” problema. Gli ostacoli sono altrove come ricorda il presidente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci, che in una lettera spedita il 4 maggio all’assessore regionale allo Sviluppo economico Alfredo Castiglione ricorda, ad esempio, la lunga attesa “per le linee guida per la rendicontazione dei poli di innovazione. Si tratta – afferma – di un ritardo grave per un atto dovuto e importantissimo perche’ senza di esso non e’ possibile qualsiasi iniziativa dei poli e la sua mancanza ne mette a vero rischio la lo stessa possibilita’ di esistenza”.
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