“La burocrazia inceppa la ricostruzione: carte, silenzi, iter complicati, troppi uffici”
L’Aquila – “300 CANTIERI PRONTI MA BLOCCATI DA MESI – QUI NESSUNO RISPONDE, IN FRIULI CHIEDEVI A AVEVI SUBITO” – (Foto: Frattale, a destra, con il sindaco di Roma Alemanno) – Nel dossier del Sole 24 ore sul terremoto in Abruzzo, Roberto Galullo intervista Giovanni Frattale, presidente dell’Associazione dei costruttori edili provinciale. “Da settembre – afferma Frattale – noi siamo pronti a far partire 300 cantieri per un miliardo di lavori gia’ stanziato. A noi non interessa che vengano stanziati 800 miloni o un miliardo – spiega – ma che possiamo essere messi nella condizione di spendere. La burocrazia locale – afferma – inceppa il meccanismo di spesa, la cui governance e’ rappresentata da almeno 20 organismi con oltre 100 persone”.
“Se avesse davanti un quadro sinottico – risponde al giornalista – impiegherebbe dai quattro ai sei mesi per capire da chi e dove andare per presentare o far camminare le pratiche”. L’esperienza non difetta a Frattale: “Ho lavorato in Friuli Venezia Giulia dopo il sisma – racconta – e li’ oggi chiedevi e il giorno dopo ottenevi. Qui non sappiamo neppure chi e come sostituira’ le strutture commissariali”. La necessita’ di far presto e bene incombe: restano infatti da visionare entro giugno migliaia di pratiche in attesa di autorizzazione ai contributi per la ricostruzione privata. I soldi non sono un problema e lo sa anche il ministro per la Coesione sociale, Fabrizio Barca, che qui per la sua coerenza e per l’impegno ha convinto tutti e ha preso il posto dell’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso che oggi sara’ sentito in Commissione Bilancio al Senato per fare il punto sui finanziamenti per la ricostruzione.
(Ndr) – Riflettendo sulle dichiarazioni di Frattale, c’è da chiedersi perchè abbia aspettato tanto a diffondere le sue rivelazioni e perchè non lo abbia fatto servendosi della stampa locale, magari in una chiara, esplicita e documentata conferenza stampa. Dall’ANCE, fino ad oggi, per lo meno noi, abbiamo ricevuto solo comunicati sporadici e generici, benchè più volte ci fossimo dichiarati pronti ad accogliere e diffondere con il massimo risalto le ragioni dei costruttori. Se si è perso tanto tempo, è anche perchè si è esitato troppo a parlare chiaro e forte.
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