Castel di Sangro difende l’ospedale
Castel di Sangro – Un’area vasta, di alta montagna, gravitante su Abruzzo e Molise, come l’Alto Sangro, non può nè perdere l’unico ospedale che c’è, per quanto depauperato e privo di reparti (chiusa pediatria), nè può tollerare che la struttura cada a pezzi, trascurata, mal gestita, ridotta al minimo delle sue possibilità . Si parla di Castel di Sangro, che difende tramite un comitato apposito il “suo” ospedale, che serve anche zone limitrofe e disagiate, come Pizzoferrato, e centri del vicino Molise. Il comitato fa notare, per esempio, che scomparsa pediatria, le donne incinte vivono un incubo. Nell’Alto Sangro nevica e fa freddo e il disagio dovuto all’inverno dura mesi. Come può una futura madre correre a Sulmona, o magari dover portare, se è già madre, un bambino febbricitante nella Valle Peligna affrontando un viaggio lungo, molte curve, fondi stradali spesso ghiacciati e innevati? C’è inoltre un altro aspetto che non può essere trascurato: la zona è fortemente turistica, e d’inverno arrivano migliaia di persone a Roccaraso e negli altri centri dell’Altopiano delle Cinquemiglia. Impoverire o peggio ridurre all’osso il nosocomio sangrino è inaccettabile. Il Comune è d’accordo e anzi si prepara ad approntare nuove strutture. Chi deve decidere, quindi, si troverà di fronte a contraddizioni ma soprattutto una forte opposizione della popolazione non solo del Sangro, ma di numerosi comuni vicini della provincia di Chieti e del Molise.
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