Violenza, quel poco fa la differenza
Pescara – Scrive Franco De Angelis, segretario regionale SINALP: “C’è mancato poco, ma quel poco fa la differenza. Il contatto tra migliaia di cittadini e di sostenitori del Pescara calcio non c’è stato. Pescara ha protestato civilmente la propria rabbia per l’assassinio di un pescarese, Domenico Rigante, in piazza del Comune. I rom, che adesso scontano decenni d’illegalità diffusa e microcriminalità, si sono barricati nel quartiere malfamato di Rancitelli.
Lo scontro è stato evitato dall’intervento dei capi della tifoseria che, evidentemente, in controtendenza con la “rabbia calcistica all’italiana”, hanno impartito una lezione a una parte, minoritaria di cittadini pescaresi fuorilegge . Ricordare il tifoso Domenico Rigante, ucciso la sera del primo maggio dallo zingaro Massimo Ciarelli, poi arrestato , è servito a reclamare legalità e fine di soprusi.
Ai tifosi del Pescara si sono unite delegazioni civiche dei quartieri popolari, dove la convivenza tra zingari e gaggé (così si chiamano in lingua romanì i non appartenenti all’etnia) è particolarmente problematica.
Il sindaco Luigi Albore Mascia ha detto: «Pescara non è una città intollerante. Le famiglie rom sono residenti qui da quarant’anni, la gran parte di loro è integrata, mentre è giusto punire chi sbaglia senza facili buonismi, che questa amministrazione combatte».
Secondo la polizia gli zingari più compromessi con la giustizia hanno momentaneamente abbandonato la città.
Una vittoria del popolo disarmato degli ultras pescaresi che ha inflitto una lezione di civiltà a chi non vuole integrarsi e spesso vive come nel vecchio west”.
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