La sirena ha cessato il suo canto


(di Carlo Di Stanislao) – Il suo successo è scoppiato negli anni 70 e proseguito negli anni 80, quando con il suo produttore Giorgio Moroder, ha segnato un’epoca e un genere: quello della dance.
Donna Summer, l’indimenticabile interprete di “She Works Hard for the Money” e “This Time I Know It’s for Real”, si è spenta nella mattinata del 17 maggio in Florida, a soli 63 anni.
Barack e Michelle Obama si sono detti “rattristati” per la sua scomparsa, dichiarando che: “la sua voce era indimenticabile e la musica ha perso una sua leggenda decisamente troppo presto”.
Vincitrice di 5 Grammy, La Donna Andre Gaines, questo il suo vero nome, è stata vinta da un cancro che ha cercato a lungo di nascondere, anche ai suoi familiari: il cantante dei Brooklyn Dreams, Bruce Sudano, spostato nel 1980 e le due figlie.
I critici l’hanno definita una “sirena” e la perfetta sintesi del suo canto è I Feel Love, un solo prolungato, ripetuto, sensualissimo verso, pronunciato in stato di abbandono, come l’amante perso nel piacere, nell’estasi di un attimo d’amore.
Il cinema l’ha trascurata e non compresa, non inserendo nel manifesto della disc-music “La febbre del sabato sera”, nel 1977, neanche un suo brano e poi, l’anno dopo, offrendole una parte in un film mediocre: “Grazie a Dio è venerdì”, insuccesso commerciale e banalizzazione estrema della disc-music.
La carriera Andre Gaines l’aveva iniziata in Germania, alla fine degli anni sessanta, come voce al seguito del composito caravan hippy del “monster” musical Hair.
Lì si sposò, una prima volta, con l’attore Helmut Sommer e lì incontrò Giorgio Moroder: il maestro indiscusso dei sintetizzatori, che ne comprese subito il talento.
Al successo arrivò grazie a un’operazione di marketing, all’intuizione di Moroder e alla pubblicità derivata dai contenuti espliciti delle sue canzoni, ma soprattutto grazie al suo straordinario talento.
E anche se negli ultimi anni la sua parabola era in discesa, è rimasta centrale nelle contaminazioni dei Dj, che l’hanno tenuta in vita mixandone e modificandone i codici sonori.
Le centinaia di cover delle sue hit (I Feel Love è stata suonata da artisti che vanno da Whitney Houston a Madonna, da John Frusciante a Robbie Williams passando per Moby) sono la testimonianza più esplicita del ruolo che ha avuto nella storia della disco music.
E non è un caso che, nel 2009, in occasione della consegna del Nobel per la pace, Obama l’abbia voluta a Stoccolma, come simbolo di quelle canzoni d’amore che divengono arcaiche preghiere, con l’elettronica mescolata al blues, nella nuova America delle musiche sincretiche, capace, come nessun’altro, di dare vita a qualcosa di potente e nuovo e non solo commercialmente.


18 Maggio 2012

Categoria : Cultura
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