Banda teatina, una storia di successi
Chieti – Scrive Luciano Pellegrini: “Il 10 e 11 Maggio nella ricorrenza della festività del santo patrono San Giustino, la banda “Città di Chieti Pietro Malandra”, il cui organico è formato da abruzzesi, ha offerto alla cittadinanza brani eseguiti con molta professionalità.
La banda di Chieti nata nel 1864 e dedicata a Vincenzo Bellini, i cui avi ebbero i natali in Torricella Peligna, piccolo centro montano dell’entroterra chietino, balzò subito alla ribalta internazionale per il singolare numero dei suoi componenti che arrivò a toccare i 90 elementi.
Le bande sono state da sempre un grande laboratorio all’interno del quale si sono formati direttori, compositori e grandi strumentisti a fiato.
L’anno scorso terminai la recensione con questa frase:
“ Qualche critico, ma professionalmente preparato, ha notato un po’ di… imperfezione” nella esecuzione dei brani. La mia risposta fu che con qualche altra prova ed affiatamento la banda sarebbe diventata una grande banda. Ho avuto ragione.
La maggior parte dei bandisti è diplomata al conservatorio per lo strumento che suonano.
Ci sono 6 giovani con età 15/17 anni. Importantissimo per il passaggio di consegne.
Il maestro Leontino Iezzi ha fuso l’esperienza con la motivazione dei giovani.
La banda ha trasformato gli strumenti, per esempio ad arco delle orchestre, con strumenti a fiato.
Una rivoluzione riuscita, godibile ed efficace. I violini dell’orchestra furono rimpiazzati dai clarinetti, le viole dai sassofoni e le voci di soprano, contralto, tenore e baritono furono sostituite rispettivamente dai flicorni (sopranino, soprano, tenore e baritono)”.
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