Di Stefano se la prende con Chiodi
L’Aquila – POLEMICHE INFINITE, LA GENTE E’ STANCA – Non c’è pausa nelle polemiche tra comune dell’Aquila e commissario Chiodi. Non passa giorno che non vi sia uno scontro. Ad ambedue le parti sfugge, è evidente, che i cittadini sono stufi di assistere ad risse da pollaio che non producono nulla. Oggi è l’assessore Pietro Di Stefano a scendere in campo. Scrive: “Il commissario Chiodi, dopo aver tentato di bloccare, in ogni modo, qualsiasi intervento di ricostruzione nel centro storico, cerca di risalire la china cambiando completamente opinione rispetto a quanto dichiarato finora.
Evidentemente la pubblicazione, da parte del sindaco Cialente, sul social network Facebook, di una nota della Soprintendenza, riferita al consorzio di piazza della Prefettura, che lo sbugiardava e metteva a nudo tutte le sue inadempienze, devi avergli fatto perdere la lucidità e la memoria dei processi stabiliti nelle varie ordinanze che, continuiamo a dire, sono confusi e contraddittori.
Il suo intervenire è anche goffo e frastornato, come gli accade spesso ultimamente, proprio di chi si rifiuta di guardare la realtà dei fatti. L’Opcm 3917 del 2010 (articolo 5, comma 6), infatti, stabilisce che la congruità tecnico economica dei progetti per gli edifici vincolati venga effettuata dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici, anche avvalendosi di Cineas e Reluis. Il Soprintendente, per il consorzio di piazza della Prefettura, ha chiesto più volte ai succitati consorzi universitari e al commissario Chiodi il supporto nella valutazione dei progetti. Cosa mai avvenuta.
L’Opcm 3996 del gennaio 2012, che Chiodi cita nel suo intervento di oggi, non rimuove la disposizione in base alla quale, per gli edifici vincolati, debba pronunciarsi la Soprintendenza, come stabilito nella precedente Opcm 3917.
Annuncio pertanto che ci faremo promotori della modifica di quest’ultima ordinanza (3917), avendo registrato l’inerzia del Commissario a rendere le norme più chiare e più snelle.
Le mille e 500 pratiche di cui parla Chiodi sono ferme alla filiera e pertanto il Comune dell’Aquila, sin da oggi, in attesa della modifica delle ordinanze, ha deciso, per gli edifici non vincolati, di non avvalersi dei consorzi Cineas, Reluis, Fintecna, e di fare per proprio conto, anche attraverso la convocazione di specifiche conferenze di servizi. Questo è noto al Commissario poiché, fin dal settembre 2011, abbiamo chiesto personale tecnico aggiuntivo per fronteggiare l’enorme mole di lavoro e per dare celerità all’esame delle pratiche e al rilascio dei contributi. Richieste che il commissario ha sempre avversato.
Ora, sentire Chiodi spronare i cittadini a presentare i progetti per il centro storico, sfiora il paradosso, essendo stato proprio lui il più grande ostacolo all’avvio dei cantieri e dunque alla rinascita della città .
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