Porto, parole e altri soldi: Chiodi si dice disponibile, a patto… che lo sia il Governo
Pescara – Il presidente della Provincia Guerino Testa, che nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni da commissario straordinario del dragaggio del porto, ha incontrato stamani – dice una nota della provincia – il presidente della Regione Abruzzo, insieme al sindaco Luigi Albore Mascia, per chiedere un nuovo intervento in favore dello scalo pescarese, dopo i due milioni di euro già stanziati per il dragaggio della darsena commerciale.
“Più di una volta – spiegano Testa e Mascia – Chiodi si è interessato delle vicende del porto pescarese, nonostante il porto sia di competenza dello Stato, e nelle scorse settimane ha anche partecipato ad un incontro pubblico promosso in Provincia con parlamentari, consiglieri regionali e rappresentanti di altri enti, insieme agli operatori. Oggi, però, è necessario individuare altre risorse per salvare il porto dall’insabbiamento: la Regione si è impegnata a reperire risorse straordinarie ma a condizione che il Governo si faccia carico di questo problema investendo una quota che deve essere maggioritaria senza perdere altro tempo prezioso. Chiodi si è mostrato come sempre sensibile ma da Roma deve necessariamente arrivare una risposta all’appello lanciato da Pescara” – concludono il presidente della Provincia e il sindaco”.
(Ndr) – La nota significa due cose: parole, come è stato fino ad oggi, e altri soldi. la regione dà una mano, ma a patto che il Governo si occupi del problema. Un’altra puntata della serie: impegni, assicurazioni, assunzioni di responsabilità , naturalmente denaro pubblico che scorre (visto che non lo può fare il fiume, ormai ridotto ad una palude malsana…), e… porto chiuso. Anzi, dicono in molti, morto e affondato.
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