Maraini sul Salone libro Torino


L’Aquila – “Bisogna avere il coraggio di puntare di piu’ sull’immaginario, sulla fantasia, sulla creativita’”. Allo stand Abruzzo del Salone del Libro di Torino Dacia Maraini offre al sua ricetta per il rilancio della cultura abruzzese. Da sempre l’Abruzzo e soprattutto la sua montagna rappresentano per la scrittrice e la poetessa toscana fonte di grande ispirazione. La sua presenza a Casa Abruzzo a Torino ha richiamato decine e decine di visitatori del Salone, assiepati negli ottanti metri quadrati dello spazio espositivo. E la scrittrice non ha mancato di dire la sua sull’Abruzzo: “Questa regione ha una grande tradizione di scrittori. Mi viene in mente, su tutti, Laudomia Bonanni, una grande scrittrice che l’Abruzzo ha dimenticato e che deve avere la forza di ritrovare. Questo passaggio lo si fa soltanto aumentando l’interesse e l’attenzione ai prodotti culturali”. Grandi scrittori, ma anche grandi editori. “Un editore come Adelmo Polla – ha aggiunto Maraini – che ha fatto un lavoro straordinario sulla raccolta di favole abruzzesi e dei viaggiatori, sta chiudendo perche’ non ce l’ha fa. Questo deve far riflettere, ma deve portare anche ad azioni concrete. Me lo faccia dire, ho l’impressione che gli abruzzesi non si amano abbastanza”. I problemi gestionali e economici delle piccole case editrici e’ un po’ il leit motiv di questa XXV edizione del Salone internazionale del libro, anch’essa segnata dagli effetti della crisi economica. “Effettivamente – spiega Dacia Maraini – e’ difficile per una piccola casa editrice andare avanti, non tanto per la produzione del testo e la stampa quanto per la distribuzione del testo. Le piccole case editrici non hanno una propria distribuzione la devono quindi pagare con costi che toccano il 70% del costo dell’intero libro e questo, s’intuisce, per alcune case non e’ tollerabile. Non dico – conclude la scrittrice – che bisogna dare soldi, ma almeno che si attuino politiche di sostegno come la detassazione”.


12 Maggio 2012

Categoria : Cultura
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