UIL a province su centri impiego


Pescara – La Uil Abruzzo chiede ai Presidenti delle Province abruzzesi di non ritirarsi dal confronto sui Centri per l’Impiego, la cui profonda riforma è necessaria e non rinviabile. “Si deve partire dalla realtà, dice il sindacato, con una severa cultura del risultato: in tutta Italia, e non solo in Abruzzo, salvo poche lodevoli (ma comunque parziali) eccezioni, il sistema dei centri per l’impiego non funziona: colloca solo il 2% circa dei lavoratori. Non governa il mercato del lavoro: ne è ai margini. Le politiche attive del lavoro, poi, sono pressoché inesistenti. Anche in Abruzzo, non tutte le Province sono uguali. Alcune hanno fatto passi avanti importanti, altre però sono molto indietro. Per tutta la nazione vale l’urgenza di cambiare alla radice il sistema di collocamento, non difendere l’esistente che nega di fatto un servizio essenziale per un mercato del lavoro moderno.

Anche a livello nazionale la situazione è in movimento: se non vogliamo subire nuovi orientamenti senza partecipare alla loro definizione, dobbiamo aprirlo subito il confronto in Abruzzo, non rinviarlo. E la partecipazione attiva delle Province è indispensabile.

Le normative vigenti, e l’ultima in ordine di tempo, il decreto Salva-Italia, danno garanzie ai dipendenti, su cui è giusto fare tutte le verifiche di approfondimento, evitando allarmi infondati. Né si può dimenticare la tanta precarietà che è girata e gira attorno a questi servizi, su cui incombono scadenze che prescindono dall’eventuale, auspicabile, riforma dei centri per l’impiego. Anche questi problemi vanno affrontati, ma senza confondere cause ed effetti.

L’Assessore regionale al Lavoro ha dichiarato a più riprese di essere disponibile ad un confronto vero: lo prendiamo in parola. C’è una proposta di partenza, ma gli esiti del confronto non sono predeterminati. Facciamo appello alle Province affinché partecipino, emendando la proposta dell’Assessore oppure avanzandone di nuove. Sempre con un occhio attento alle decisioni che maturano a livello nazionale. E soprattutto, assumendo come criterio per valutare la bontà delle proposte il servizio effettivo che riusciremo a dare ai cittadini-lavoratori nel mercato


11 Maggio 2012

Categoria : Economia
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