Celiachìa, ne soffre uno su 100
L’Aquila – In un recente convegno svoltosi a L’Aquila, è stato documentato che un paziente su 100 soffre della malattia Celiaca o intolleranza al glutine. Il dato che però fa ancora più sensazione è che in Italia oltre tre milioni di persone dimostrano sensibilità al glutine.
La malattia celiaca ha visto modificare la prevalenza da 1:5000 negli anni sessanta all’attuale 1:100 mentre per l’emergente nuova condizione morbosa definita “Gluten Sensitivity” o “Sensibilità al Glutine”, di cui ancora non si conosce la fisiopatologia e la storia naturale, si parla di una prevalenza del 6%.
Nel convegno tenutosi a L’Aquila e organizzato dalla pediatra Teresa Gentile, in collaborazione con il gastroenterologo Giuseppe Frieri, entrambi medici dell’ospedale ‘San Salvatore’, illustri relatori hanno affrontato il tema della “Patologia da glutine.
Uno screening della malattia celiaca, condotto nelle prime e seconde classi delle scuole elementari aquilane mediante test salivare, ha evidenziato una prevalenza della patologia di 1,86% pari quasi al doppio del valore presentato dalla popolazione generale. Celiachia e sensibilità al glutine sono entità ben diverse e quest’ultima non sembra associata ad alcuna delle gravi complicanze a lungo termine della celiachia.
L’aumento su scala mondiale della prevalenza della patologia da glutine sembra essere correlato a variabili ambientali tra cui la modificazione genetica subita nel tempo dal frumento per aumentarne la resa (12.5 q/ha nel 1926 agli attuali 54.5 q/ha) che ne ha comportato, anche, un’aumentata concentrazione di peptidi tossici. Si è evidenziato l’abnorme ricorso alle diete ‘”fai da te” senza glutine in assenza di diagnosi, tanto che ogni anno un milione di italiani che non soffre di celiachia spende ben 35 milioni di euro per cibi senza glutine non necessari. E’ buona norma, dunque, prima di sottoporsi a una dieta di esclusione del glutine, pericolosa e fuorviante, il parere dello specialista gastroenterologo.
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