Note per L’Aquila
Non voglio fare introduzioni o commenti a quanto è successo nella mia città prima del 6 aprile, il 6 aprile e dopo il 6 aprile. Non voglio neanche commentare il comportamento di chi doveva e poteva decidere qualcosa. Non serve più.Ora la situazione è questa e seppure la tentazione di stare zitto e chiudermi in me stesso è forte, in memoria delle persone a me vicine e di tutti gli altri trecento che ora non ci sono più voglio provare a guardare avanti ed al futuro della mia città. Ecco allora che provo a scrivere cosa servirebbe ora a L’Aquila per poter rialzare la testa nel medio e lungo termine. Di solito faccio questo sforzo per le imprese ma ora la nostra impresa è L’Aquila. Deve partire da zero, è una start up e le risorse a disposizione sono scarse come scarse sono le forze politiche che dovrebbero tutelare gli interessi di una città distrutta. Le scelte che si faranno da qui a tre mesi saranno decisive per i prossimi cento anni almeno e non correggibili. Ci scegliamo il futuro della città ora.Cosa vorrei fosse fatto per l’impresa L’Aquila senza polemiche, senza barricate ideologiche e senza protagonismi corporativi sterili? Eccolo:
1) Istituire un gruppo di lavoro unico di coordinamento e regia con la missione di pensare strategicamente ed indirizzare la rinascita economico sociale della città dell’Aquila e del suo comprensorio.2) Le scelte strategiche del gruppo di lavoro di cui sopra devono essere successivamente abbinate ad adeguate e certe linee di finanziamento statali ed europee.3) Mettere a disposizione della città alcuni dei migliori ingegneri ed architetti al mondo per gli edifici pubblici e privati. Le nuove costruzioni dovranno basarsi sulle più avanzate tecnologie antisismiche e di energia alternativa (è necessario chiedere la collaborazione dei migliori esperti americani e giapponesi affiancando loro i professionisti ingegneri e architetti locali). Lo Stato dovrebbe intervenire per il 100% sulle case distrutte. Il costo non coperto dai contributi a fondo perduto dovrebbe essere coperto da mutui agevolati con interessi vicini al costo del denaro per il sistema interbancario.4) Prevedere a supporto delle famiglie che hanno stipulato dei mutui con il sistema bancario delle agevolazioni in termini di:
a. annullamento degli interessi sul capitale (lo Stato dovrebbe farsene carico o le banche potrebbero di concerto decidere di rinunciarvi per evitare di perdere anche il capitale);b. prolungamento automatico del periodo di ammortamento dei mutui;c. ripresa dell’addebito delle rate (senza interessi) solo a partire dalla ricostruzione degli immobili e non dal 1 gennaio 2010 come è attualmente previsto.Partire dal presupposto che oltre alla ricostruzione delle case degli abitanti dell’Aquila, andrà pensato da subito il suo futuro economico. In particolare, viste le peculiarità naturali e culturali della città, il suo futuro economico dovrà basarsi su:
5) Distretto farmaceutico (sono presenti la Dompè, la Aventis Pharma, la Menarini ed altre società di livello internazionale), delle biotecnologie e del settore high tech. In tal senso è necessario istituire un accordo di programma per favorire l’investimento in loco delle aziende già presenti (le quali dovranno prevedere anche delle nuove assunzioni) e favorire l’insediamento di nuove stimolandole attraverso benefici fiscali e di distretto.6) Nuovi insediamenti industriali da parte di Finmeccanica tali da generare almeno 1000 nuovi posti di lavoro.7) Università con tutto il suo indotto (sono in tal senso necessari dei nuovi campus stile inglese antisismici dove gli studenti potranno tornare a dormire appena possibile, 1 o 2 anni, senza avere il terrore di dormire in case non antisismiche). Diversamente, sarà difficile mantenere in città i 30.000 studenti ed attrarne di nuovi.8) Turismo invernale e di montagna estivo (si deve pensare a creare una nuova Innsbruck (Austria) con tutti i servizi e gli impianti sciistici necessari a rendere attraente sul mercato il “Prodotto L’Aquila”). In particolare sarà necessario costruire in project financing o stimolando operatori del settore:
a. Un Casinò su Campo Imperatore o al centro dell’Aquila (unico per almeno 20 anni in tutto il centro Italia) capace di attrarre nuovi turisti e capace di generare utili da destinare per il 20% per obbligo contrattuale con gli azionisti soci a fini socio culturali sul territorio dell’Aquila;b. Un palazzetto dello sport (L’Aquila non ne ha mai avuto uno per mancanza di fondi) dove poter riprendere le varie attività sportive anche nei mesi invernali che in città sono molto freddi;c. Un pala ghiaccio da costruirsi in città o alla base di Campo Imperatore per rendere più attraente l’offerta turistica;d. Un maggior numero di impianti da sci su Campo Imperatore che collegano tra loro i vari comprensori, anche in momentanea deroga ai vincoli ambientalistici attualmente esistenti che negli anni recenti hanno impedito un vero sviluppo del turismo alpino locale;9) Turismo archeologico. L’Aquila è circondata da tesori archeologici ancora nascosti. E’ necessario prevedere dei fondi utili a riportare alla luce in tempi brevi tutti i tesori nascosti da millenni sottoterra per stimolare un turismo non invernale che potrebbe portare a L’Aquila a partire dalla primavera numerosi turisti e studenti provenienti da tutte le parti d’Italia. In particolare è necessario riportare alla luce anche attraverso degli sponsor nazionali:
a. La città romana di Amiternum (nella zona ovest della città)b. La città romana di Peltuinum (ad est, sulla Piana di Navelli)
10) Turismo religioso. E’ necessario ricostruire tutte le chiese, rendendole sicure ed inserire L’Aquila nei maggiori circuiti religiosi e di preghiera del mondo. Considerando la presenza di luoghi simbolici e mistici come Collemaggio (Celestino V), San Bernardino da Siena (uno dei più grandi comunicatori di tutti i tempi della Chiesa) e di centinaia di chiese medievali non è difficile stimolare tale offerta rendendola utile ai fini disegno globale di stimolare la presenza di turismo sul territorio. In merito alla figura di San Bernardino da Siena, santo protettore nazionale dei pubblicitari, si potrebbe istituire, con il supporto dell’associazione di categoria, un premio annuale nazionale dei comunicatori da tenere ogni anno a L’Aquila.11) Prevedere una zona franca con dei benefici che vadano oltre quelli previsti per le altre zone franche istituite in Italia per almeno 10 anni. La non attrazione di nuovi investimenti a L’Aquila si trasformerebbe in un costo sociale ben maggiore rispetto a concessioni straordinarie sia per le imposte dirette che indirette (IVA ridotta almeno per il settore turistico).12) Prevedere finanziamenti ed aiuti finanziari alle nuove iniziative imprenditoriali che si insedieranno nella città dell’Aquila solo e soltanto per quelle società che manterranno per almeno 10 anni gli stabilimenti produttivi con il relativo personale in loco. Il mordi e fuggi con sedi legali appositamente aperte in città per poi indirizzare i fondi in altre zone del Paese è da evitare e punire con specifiche previsioni normative.13) Favorire con finanziamenti particolari l’investimento di venture capital nazionali e straniere su start up con sede in L’Aquila. Per esempio, può essere prevista una percentuale di cogaranzia sui rischi di investimento dei venture capital che sono gli unici soggetti capaci di valutare professionalmente la bontà imprenditoriale di nuove iniziative economiche.14) Stimolare il consiglio regionale a legiferare su una legge regionale per i cofidi in modo da non lasciare le imprese da sole in trattativa con il sistema bancario. Tutte le regioni hanno delle leggi in tal senso tranne l’Abruzzo a causa dei noti problemi finanziari.15) Stimolare il consiglio regionale a legiferare su una legge regionale per la ricerca e sviluppo (collegamento imprese università) prendendo spunto dalle migliori prassi europee (Cambridge, Sofia Antibes).16) Per ultimo, è necessario prevedere il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e aeree per rendere viva la città e collegarla con il bacino turistico di Roma ed europeo. In particolare, è necessario rendere la tratta ferroviaria L’Aquila-Rieti-Roma percorribile in meno di 60 minuti ed è necessario prevedere la costruzione di un piccolo aeroporto stile Stansted (Londra) utile sia per la protezione civile che per i voli turistici low cost (tale aeroporto, se collegato con Roma con treni e veloci navette bus potrebbe essere utile anche a decongestionare il traffico aereo della Capitale). Si potrebbe pensare di affidare tale realizzazione alla città di Roma o alla sua provincia visto che ne beneficerebbero anche Rieti, Roma e tutto il Lazio. La localizzazione potrebbe essere anche diversa da quella dell’attuale aeroporto dove potrebbero esserci dei problemi di sicurezza dei voli a causa delle montagne.
Errori da evitare:- Permettere una speculazione edilizia senza il rispetto delle più innovative tecniche di costruzione antisismica;- Permettere che ciascun ente comunale, provinciale o regionale politicizzi la ricostruzione e gestisca autonomamente le iniziative sulla base di proprie competenze;- Permettere che avvenga con i fondi del terremoto ciò che avveniva in Abruzzo in passato con i finanziamenti per le aree montane o con le comunità montane: si consideravano montane anche zone collinari in vicinanza del mare: il principio cardine di partenza è che il terremoto ha colpito in primis la città dell’Aquila (con le sue frazioni) ed i comuni più vicini. In questo momento uno sciacallaggio dei fondi per i danni del terremoto finalizzato a finanziare anche delle legittime iniziative imprenditoriali in altre zone della regione o della provincia significherebbe sotterrare per sempre il futuro della città e dei suoi abitanti. L’Aquila è sempre stata generosa. Ora gli altri capiscano che non è il momento di sottrarle niente di quanto le spetta per legge e per umanità.
Non c'è ancora nessun commento.