Delitto Riganti, rabbia e astio
Pescara – (Vedi servizio fotografico) – Una mattinata di tensione, di rabbia, sassasiole, minacce e di invettive. Centinaia di persone, non solo tifoseria ultrà , ma anche famiglie, donne, giovanissimi, si sono riunite in una manifestazione di protesta contro i rom nei pressi del comune. Ha assistito circondato dalla folla il sindaco Albore Mascia. La gente vuole che i rom siano emarginati, isolati, molti pretendono che siano cacciati via dalla città . Ammirevole l’appello alla calma del padre del giovane ucciso, l’ultrà Riganti, detto Gemellone. L’uomo nonostante il dolore che lo attanaglia, ha avuto la forza di parlare alla gente e di invitare tutti a mantenere la calma: giustizia ma niente vendetta.
La gente, però, non ci sta e l’assassinio del giovane tifoso Riganti (che non era neppure l’obiettivo dell’assalto violento, destinato a suo fratello gemello) ha rinfocolato antiche avversioni contro zingari e rom, sfociate questa mattina in un corteo minaccioso direttosi verso il quartiere Rancitelli, dove abitano moltissimi rom e dove troppo spesso la legge va in pezzi. Ci sono state sassaiole e tentativi di forzare i posti di blocco. Nel corteo, partecipazioni di ideologie politiche e sicuramente persone che intendevano rimestare nel torbido. La polizia, presente in forze, ha comunque impedito che il corteo raggiungesse il quartiere, deviandolo verso altre direzioni.
Dal corteo, urla, minacce di morte, slogan violenti, grida di rabbia e di ostilità . L’affetto per il giovane ucciso è sfociato nella rabbia generale, nel livore verso persone che non sono mai davvero riuscite a farsi stimare dalla popolazione. Un clima difficile, in cui le autorità durano fatica a mantenere calma, ragionevolezza e soprattutto l’ordine. Nessuno fa mistero del timore di vendette. Nessuno sa come venir fuori dall’ultimatum scandito l’altro ieri: “Avete cinque giorni di tempo per cacciarli via”. Come ne uscirà il comune di Pescara? Il sindaco Mascia dovrà fare ricorso a tutta la sua capacità di fronteggiare una situazione veramente delicata e pericolosa.
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