Niente pistolotti per le elezioni
(Foto: la torre civica aquilana) – I pochi che ci conoscono e i tanti che conoscono questo giornale, sanno che non adoperiamo pistolotti, zuppe di retorica, predichette per ingannare la libertà di chi legge, inculcando convinzioni come messaggi occulti. Domenica e lunedì si vota, e si paventa che a votare vadano in pochi. Questo è un’ipotesi accettata, un rischio temuto, almeno da chi è nella mischia elettorale.
La gente è matura, faccia come crede: se ritiene di non votare, non voti. E’ anche quella una scelta, un’opinione: discutibile come tutte le opinioni. Ma appartenente alla sfera sovrana della libertà in cui nessuno ha il diritto di entrare. Tanto meno strepitanti e spesso deprimenti politici.
La politica, del resto, in particolare a L’Aquila, non è riuscita a far molto per meritare più fiducia. Anche nelle ultime ore, liti, battibecchi, scambi di invettive, clangore di scudi, corazze schiodate, gladi e dardi spuntati. Battaglie tra pupi siciliani. Spettacolo francamente decadente, che ha stufato tutti: se i politici non sanno rendersene conto, peggio per loro. Un figlio non ha fiducia in genitori che si azzuffano ogni giorno, e presto guadagnerà la libertà piantandoli. Non meritano altro. Una famiglia è l’allegoria di ogni società , in cui soverchiandosi, sgomitando, berciando, i detentori del potere non si fanno stimare.
C’è stato chi ha usato toni più cauti, pacati, meno intrisi di malevolenza e politica. La gente se n’è accorta. Forse questi personaggi limiteranno l’astensione. Chi sa. Lunedì pomeriggio conosceremo alcuni sindaci, o alcuni battollanti. Ciò che è stato fino ad oggi, lo sappiamo. Ognuno dedichi, se può, qualche minuto almeno a pensarci su, è uno sforzo che si può fare.
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