Sisifo e il polo tecnologico
Barisciano – Scrive Walter Salvatore, consigliere comunale: “Barisciano: La condanna di Sisifo come il Polo Tecnologico . Su input di personaggi locali il governo centrale ha, a ridosso del sisma del 6 aprile 2009, individuato in una zona di Barisciano il luogo idoneo per ubicarvi un Polo Tecnologico destinato al ricevimento e trattamento delle macerie provenienti dai crolli causati dal Sisma.
Per tale opera è previsto uno stanziamento di ben 5 mln di Euro.
Ad oggi, nonostante le numerose domande poste dai consiglieri di minoranza di Barisciano ai vari attori della vicenda, non è dato sapere quali argomenti e/o ragionamenti abbiano partorito tale scelta. Alcuni la ritengono infatti un’opera contraria ad ogni logica e lontana anni luce da ogni criterio di buon senso, altri invece, tra questi un consigliere della Regione Abruzzo, senza mezzi termini ha indicato e denunciato motivi di esclusiva utilità privatistica arrivando ad intitolare le proprie argomentazioni “il pubblico al servizio del privato”.
La zona destinata a ricevere le macerie è infatti ubicata a ben 18 km dall’Aquila e l’ultimo tratto di 8 km devono essere percorsi in forte salita tanto da mettere a dura prova sia la resistenza degli automezzi sia il borsellino di chi (la P.A.) dovrà procurare di fare il pieno a questi autocarri.
Il tragitto in salita è parte del percorso della S.S. 17 che rappresenta l’unica arteria stradale di collegamento tra il capoluogo di regione e Pescara.
Nell’antica grecia, quando la mitologia condanna Sisifo a spingere in salita un enorme masso, si aveva ben chiaro quanto fosse inutile e demenziale tale esercizio ma oggi sembra che concetti così elementari possano essere superati da utilità di dubbia ispirazione.
Dato che per realizzare il Polo Tecnologico si dovrà espropierà un’area agricola di 4 ettari e che l’area limitrofa di oltre 10 ettari già coltivata a cava ed il capannone agricolo già esistente nelle vicinanze non saranno ricompresi del progetto ci si continua a chiedere come mai quest’area di 4 ettari si sia individuata a monte invece che a valle e ci si chiede soprattutto chi sia l’ispiratore di tale scelta.
In mancanza di chiarimenti sull’origine e sui motivi di tale incomprensibile decisione rimane valida solamente la tesi del consigliere Regionale Costantini che indica e denuncia, in quest’operazione, una Pubblica Amministrazione asservita ad interessi per niente pubblici ma indiscutibilmente al servizio di qualche privato.
Non da ultimo è da considerare che un’analogo Polo Tecnologico realizzato in Umbria ha in giacenza ancora oggi quasi tutte le macerie conferite in quanto il materiale derivante dalle varie lavorazioni arriva sul mercato ad un costo tuttaltro che conveniente e quindi di nessun interesse per le imprese che preferiscono naturalmente rivolgersi al mercato dove spunta prezzi più competitivi.
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