Ricostruzione, i politici si sbranano mentre la città e il cratere restano solo macerie
L’Aquila – CHIODI: LA PC VOLEVA COMMISSARIARE I COMUNI INADEMPIENTI – LOLLI: SE E’ VERO, E’ GRAVISSIMO – Infinite le polemiche, ormai davvero deprimenti, tra istituzioni e politici, in particolare tra la politica aquilana e il commissario Chiodi. Tutte su un unico scenario, che è doloroso per tutti gli aquilani e per tutti gli abitanti del cratere: niente ricostruzione. Una verità che alla politica sembra sfuggire, e che pure è mastodontica. Dal presidente Chiodi arriva una nota: “In più di una bozza di ordinanza predisposta dalla Protezione Civile nazionale è stata chiaramente scritta una norma per commissariare, nella redazione dei piani di ricostruzione previsti per legge, i Comuni inadempienti. Mi sono sempre opposto poiché, nonostante le difficoltà e le resistenze, non ritenevo opportuna una tale misura.
Mi stupisce l’indignazione ad orologeria dell’onorevole Lolli e del sindaco dell’Aquila. Nel caso in esame non si trattava di mafia, ovviamente, ma della volontà del governo di accelerare sui piani di ricostruzione: le aspettative di decine di migliaia di cittadini erano appese ai capricci e alle resistenze di chi non voleva regole e di chi non aveva nessuna intenzione di rispettare la legge, o peggio, di chi si alzava dai tavoli istituzionali perché non aveva capito cosa fossero i piani di ricostruzione. Del resto, nel nostro Paese, l’istituto del commissariamento è previsto anche nei casi in cui l’ente non ottempera a specifiche norme di legge: lo stesso Comune dell’Aquila di commissariamenti ‘ad acta’ ne ha molti!
Ho confidato, nel negare il mio assenso a tale proposta – poi evidentemente a ragione – ad un ravvedimento da parte del Comune dell’Aquila. Il vero unico ostacolo all’avvio dei cantieri nei centri storici è stata la mancanza di strategia, di pianificazione, e la ferma volontà di sottrarsi alle responsabilità della ricostruzione.
Così, il sindaco Cialente, nell’estate del 2010 si è dimesso da Vicecommissario per avere le mani libere e buttare tutto in una dannosa diatriba politica, costruendo una campagna elettorale di due anni che, per fortuna degli aquilani, terminerà tra qualche ora”.
LOLLI – L’on. Giovanni Lolli aveva diffuso, prima della replica di Chiodi, la seguente nota: “Come risulta da un articolo pubblicato sul Messaggero Abruzzo il presidente Chiodi, parlando con la stampa a seguito di una inaugurazione, ha dichiarato che nel 2010 il Governo Berlusconi sollecitò il commissariamento del Comune dell’Aquila, soprassedendo poi in un secondo momento
Questa dichiarazione è di una gravità inaudita perché in questo Paese abbiamo assistito al commissariamento di comuni in relazione ad infiltrazioni mafiose e non certo per millantate e presunte inadempienze del Comune nei confronti di indicazioni governative Depositerò martedì alla riapertura dell’Aula un’interrogazione all’attuale Governo per sapere se risulti vero quanto affermato dal Presidente Chiodi. Dobbiamo sapere se il Presidente ha affermato cose non vere o se veramente, e non so quale cosa sia peggiore, il Governo Berlusconi si era mosso in tale senso”.
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