La lezione che verrà dalle urne
Vasto – (di Giuseppe Tagliente) – Torno a parlare del partito della Terza Repubblica, di quel modello che non c’è ancora ma di cui si sente fortemente il bisogno, viste le magre figure che gli attuali partiti, della destra come della sinistra, rimediano ormai ogni giorno sia sotto il profilo dell’etica che della pratica politica. Nell’editoriale della scorsa settimana ho cercato di definirne i contorni precisando che dovrebbe essere, a mio avviso, post-ideologico, democratico e partecipativo, meritocratico nella scelta delle proprie classi dirigenti, leggero e quindi non invasivo né oppressivo nei confronti della società civile. Qualcuno dei miei ”venticinque lettori” deve essersi tuttavia allarmato se mi ha chiesto di precisare cosa intendo per post-ideologico e di temere che la prospettiva di un partito così concepito non possa che produrre strumenti di rappresentanza incompleti, insufficienti e quindi piuttosto inclini ad una rappresentazione e tutela di interessi materiali o tutt’al più di diritti civili. Il risultato ultimo, secondo il mio amico, potrebbe essere quello di avere una società ancor più povera sotto l’aspetto del pensiero e tendenzialmente orientata alla indifferenziazione, all’anonimato, alla confusione, all’economicismo, alla parcellizzazione e limitazione della rappresentanza sulla base dell’appartenenza a categorie economiche e niente di più. L’obiezione, che ritengo motivata dal non aver espresso con sufficiente chiarezza il mio pensiero, non sta però in piedi. Augurarsi di avere al più presto anche in Italia un partito post-ideologico non significa volere un partito disancorato da qualsiasi riferimento etico, spirituale, interclassista si sarebbe detto una volta. Quello che auspico è cioè un partito animato da ideali e non da ideologie, da valori e non da verità assolute, da principi e non da ricette contrabbandate per salvifiche. Un partito nel quale l’appartenenza scaturisca da riferimenti spirituali, civili, sociali, oltre che da scelte programmatiche dettate dalla realtà del momento. Non saprei cosa aggiungere a sostegno dei miei ragionamenti , anche perché più delle parole vale a questo punto molto di più dare un ultimo sguardo sulla scena politica italiana e ragionare su quanto probabilmente accadrà con il voto nelle elezioni amministrative di domenica prossima.
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