Caffè Venezia, chiesti rinvii a giudizio
Pescara – La Procura ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio per le sette persone coinvolte nell’inchiesta su un presunto riciclaggio, che nel settembre scorso ha portato al sequestro, tra l’altro, dei due Caffe’ Venezia, di conti correnti e beni aziendali per un valore complessivo di circa venti milioni di euro. Ieri il Riesame ha comunque annullato i sequestri. Gli imputati sono tutti riconducibili ad una famiglia di origine foggiana, cioe’ i Granatiero, che a Pescara hanno creato una sorta di impero dal 2002 in poi e che a Manfredonia erano gia’ noti. Si tratta dei fratelli Michele Sebastiano e Pasquale Granatiero, Rita Lucia Granatiero e suo marito Severino Prato, Antonia Grieco, Anna Brigida moglie di Sebastiano, Giuseppe Prencipe, amico di famiglia. Devono rispondere, a vario titolo, di riciclaggio e di reati tributari, vale a dire false fatturazioni per un importo complessivo di oltre un milione di euro e attvita’ fraudolenta per sottrarsi al pignoramento di Equitalia. Secondo il pm Gennaro Varone il denaro investito a Pescara dai Granatiero proveniva dal clan pugliese dei Romito. Ora tocca al gip fissare la data dell’udienza preliminare.
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