Per lo sport meno parole, più azioni
L’Aquila – Riceviamo da Vincenzo Chiarizia: “Nel giro massimo di un mese L’Aquila Rugby potrà guardare con molta fiducia al futuro e l’obiettivo che si dovrà dare sarà quello di vincere nel 2015 lo Scudetto” “Regaleremo al rugby lo stadio Fattori e anche la palazzina di via della Croce rossa”
“La particolare attenzione dell’amministrazione e mia personale per le sorti della squadra di calcio si sta concretizzando in una serie di strutture in via di completamento e di strategie che entro pochi anni permetteranno all’Aquila e agli aquilani di avere un team competitivo a tutti i livelli e rifornito di talenti da un vivaio d’eccellenza ed una societa’ ancora piu’ forte che, mi auguro, trovi altri imprenditori che possano affiancare la generosa ed appassionata attivita’ del presidente Gizzi”
Queste sono le recenti dichiarazioni del sindaco uscente Massimo Cialente circa lo sport aquilano. E’ chiaro che sono uscite a scopo elettorale. Invece di fare queste promesse in puro stile berlusconiano, bisognerebbe riflettere sulle condizioni in cui versa lo sport aquilano e soprattutto chiedersi il perché.
Stento a credere che L’Aquila rugby potrà vincere lo scudetto tra tre anni, così come sono altrettanto pessimista circa il futuro della società calcistica. Per quanto riguarda il rugby perché non si vedono investitori all’orizzonte, per quanto riguarda L’Aquila calcio, vedo ahinoi troppe analogie – soprattutto nei risultati – con le precedenti stagioni che hanno portato la città a perdere la propria squadra cittadina e che ora si vede delle partite del mese di marzo sotto inchiesta dopo che nel mese di febbraio è stato tesserato il giocatore svincolato di serie B Edoardo Catinali poi coinvolto nell’inchiesta del calcio scommesse.
E’ quindi necessario dare slancio al futuro sportivo della città ripartendo da zero. Come? Facendo una programmazione di lungo periodo seguendo questi tre step:
1. Per prima cosa tutti i campi sportivi della città e delle frazioni devono essere ristrutturati portati a norma e, soprattutto, resi sicuri. E’ davvero difficile pensare che campi come il Santa Giusta di Bazzano o quello di Piazza D’Armi o quello di Centi Colella versino ancora in condizioni pietose da quando sono state tolte le tendopoli. Questi interventi indurrebbero le persone a giocare a calcio o a rugby perché il rischio infortuni si azzererebbe e i genitori porterebbero più volentieri i figli al campo. Non è possibile che allo stato attuale ci siano squadre dilettanti che giocano su alcuni di questi campi;
2. Creare incentivi per la nascita di società sportive che costruiscano il proprio settore giovanile e che siano convenzionate con L’Aquila rugby e L’Aquila calcio. Questo servirebbe a creare un bacino di potenziali talenti che potrebbero entrare a far parte delle due importanti rose cittadine a costi minimi. Questo aspetto faciliterebbe il farsi avanti di persone facoltose interessate soltanto a portare in alto lo sport aquilano;
3. Ultimo punto, ma non per importanza, la creazione di un sistema sportivo così articolato, strapperebbe finalmente i giovani dai centri commerciali incentivandoli finalmente ad attività sportive.
Si sa che lo sport racchiude quei valori che sono alla base della crescita dei più giovani perché li mette in condizione di confrontarsi tra loro e poi perché, così facendo, questi valori possono soltanto far crescere in modo più sano i nostri ragazzi. In questa chiave, la ricostruzione del tessuto sociale del nostro territorio non può prescindere – finalmente – da serie politiche dello sport”.
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