Studente-cameriere ucciso: domani autopsia
Villa Rosa – Sarà eseguita domani, per disposizione della magistratura di Teramo, l’autopsia sul cadavere del giovane studente-cameriere Antonio Di Meo, 23 anni, da Castel di Lama nelle Marche. Secondo i carabinieri di Alba e Martinsicuro, come abbiamo riferito ieri, c’erano dei minorenni nel mirino degli investigatori fin dalle prime ore delle indagini. A colpire ferocemente a pugni sono stati appunto due minorenni rom, di 15 e 17 anni, mentre un terzo, tredicenne, sarebbe coinvolto ma non indagabile nè processabile. I due ragazzi sono in stato di arresto, affidati alla giustizia minorile. L’accusa è omicidio preterintenzionale. Il padre del quindicenne, anch’egli arrestato, risponderà di favoreggiamento e ricettazione: avrebbe tentato di far sparire, bruciandolo, lo scooter sul quale i due, dopo aver colpito a morte Di Meo, sarebbero inutilmente fuggiti. Un goffo tentativo di aiuto ai figli nei guai. Motivo dello scontro, avvenuto a tarda notte presso un chiosco-rivendita di panini e arrosticini a Villa Rosa, una bicicletta che l’hotel in cui lavorava Di Meo gli aveva prestato per consentirgli di spostarsi rapidamente. La bici sarebbe stata rubata e poi ritrovata. Forse l’incontro casuale al chiosco è stato l’occasione per una lite su questo argomento. La tracotanza e l’istinto violento dei ragazzi ha portato allo scontro: pugni, uno dei quali violentissimo, alla tempia dello studente, che poco dopo è morto. A Castel di Lama, lutto cittadino. Forte l’impressione suscitata dall’episodio nell’opinione pubblica, tra i turisti, che parlano di disagio sociale dovuto alla presenza, specie di notte, di persone poco raccomandabili che scorrazzano lungo i viali, bazzicano i locali, urlano, spadroneggiano e intimoriscono la gente: qualche volta, come si è visto, anche con valide ragioni. I due ragazzini rom avevano nazionalità italiana. (Nella foto: Antonio Di Meo)
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