Fitti d’oro Bankitalia, comune ignorato


L’Aquila – Il sindaco Cialente e l’assessore Pezzopane avevano abbracciato la causa di alcuni inquilini del quartiere Banca d’Italia, intimoriti da notizie circa forti aumenti degli affitti. La Banca d’Italia, invece, ha preferito far finta di nulla, e non rispondere al Comune. O, se lo ha fatto, nessuno ha informato gli inquilini di quale risposta si sia trattato: probabilmente negativa, se c’è stata, visto che i due amministratori hanno taciuto e lasciato cadere l’argomento. Quando non si hanno annunci da fare, meglio far finta di nulla…
Gli aumenti degli affitti nel quartiere, che è parzialmente inagibile e comunque circondato da desolanti macerie, crolli ed caseggiati inabitabili, lontano da negozi e servizi, e accessibile mediante una sola stretta stradina (quella che rimase bloccata nel terremoto isolando centinaia di persone tra scosse, urla, crolli, buio e paura fino all’alba del 6 aprile 2009), sono stati decisi e ci saranno. I fitti che mediamente oggi si aggirano sui 430 euro, riscaldamento compreso, saliranno fino a 750, per appartamenti di meno di 80-90 metri quadrati. In alcuni casi, appartamenti seminterrati molto più piccoli, ma ristrutturati in un edificio parzialmente E, costeranno circa 500 euro mensili. Una batosta pesante che terrorizza gli inquilini, alcuni dei quali non certo abbienti. Inoltre, si tratta di edifici privi di ascensore, senza doppi servizi, senza posto auto. Forse la banca dovrebbe ripensare le proprie decisioni, escogitare una rateazione e un aggravio meno aggressivo sulle economie familiari. Magari il comune avrebbe potuto fornire spiegazioni e rassicurazioni. Inopportunamente, ha scelto il silenzio: quello di chi non ha niente da dire. Sotto elezioni, un vero problema…


01 Maggio 2012

Categoria : Cronaca
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