Ecco le torri d’acciaio che dissipano il terremoto, come fanno i grattacieli
Avezzano – UN INTERVENTO DAVVERO INNOVATIVO DELLA PROVINCIA – (di Gianfranco Colacito) – L’intervento di adeguamento antisismico nell’edificio del liceo psicopedagogico Benedetto Croce, ad Avezzano, messo in atto dalla provincia dell’Aquila, come si è riferito nei giorni scorsi, rappresenta un esperimento (ritenuto riuscito per una scossa 4,5 Richter, quindi rilevante ma non fortissima) molto stimolante dal punto di vista tecnico e scientifico. Vale la pena di approfondire l’argomento, che rappresenta una novità , una delle poche, nella ricostruzione e nelle misure antisismiche programmate.
Se si pensa ai grattacieli che sorgono numerosi anche in città ad altissimo rischio di terremoto, come San Francisco o Los Angeles nella California americana, ci si chiede quanto reggano alle sollecitazioni, se siano sicuri, e le risposta è positiva: tant’è vero che sono lì e ne costruiscono ancora di altri. Mai crollati fino ad oggi. Grattacieli sono a Tokyo, e li abbiamo visti oscillare anche vistosamente nei recenti terremoti. Un grattacielo è in sostanza una immensa torre d’acciaio. Cioè una struttura capace di disperdere l’energia scaricata da una forte scossa.
Torri d’acciaio, ovviamente molto più piccole, sono state costruire attorno all’edificio scolastico di Avezzano, sei in tutto, e l’edificio è stato fatto tremare con una “scossa” fittizia, un sisma simulato mediante un’ingegnosa macchina. Qualcosa di simile fu fatto anche a L’Aquila, per un edificio più piccolo, protetto da isolatori sismici. Anche quelli servono in pratica a dissipare l’energia. Le torri d’acciaio di Avezzano hanno ricevuto l’energia assorbendola e preservando l’edificio protetto, che ha tremato pochissimo e quindi non ha riportato danni. Il principio sfruttato è dunque “prendersi” la botta, sottraendola alla struttura che potrebbe danneggiarsi. L’energia è conservata, perchè non potrebbe essere diversamente, ma “indirizzata” altrove, dove non procurerà danni. Si può pensare, come idea di massima, agli ammortizzatori delle automobili che si beccano tutte le asperità della superficie stradale, smorzandole nell’auto e per chi si trova all’interno. Senza ammortizzatori, sarebbe molto meno comodo viaggiare in automobile…
Ad Avezzano la provincia dell’Aquila ha attuato un metodo che per la prima volta compare sul piano pratico in Italia, ed è sperimentato in altre zone sismiche del mondo: vederlo all’opera è stato molto interessante e va dato atto alla provincia di aver svolto un percorso tecnologico di grande significato in un’area sismica, come la nostra, in cui per troppo tempo si sono trascurati o sottovalutati i rischi. Anche il restauro in corso nel cratere, per quel poco che si può verificare, è spesso tradizionale e appiattito su ciò che si è sempre fatto. L’impiego, in molti progetti, di dispersori sismici alla base dei pilastri tra le piastre non è certo una novità , anche se ritenuto efficace, purchè i dispersori siano quelli collaudati e sperimentati. Cosa che un’inchiesta sta tentando di accertare a L’Aquila.
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