Case: 11.274 i moduli protocollati – I dati: le case previste non bastano – Luca D’Innocenzo


case-edimo-ag-09L’Aquila – I moduli protocollati nel censimento del fabbisogno abitativo dei terremotati sfollati, terminato ieri sera alle 20 sono 11.274, per un totale di 27.886 persone. Questo dato potrebbe portare, con le domande non ancora pervenute, a 32 – 33mila persone da sistemare. Si tratta nel 94 per cento dei casi di italiani, nel 3 per cento di extracomunitari e nel 3 per cento di comunitari. I dati sono stati forniti dal prefetto dell’Aquila Franco Gabrielli, che ha parlato di dati confortanti e ha ringraziatoquanti si sono impegnati a realizzare il censimento. Ma i numeri dicono molto di più appaia da questi dati ufficiali. Basta valutarli un po’ meglio: prima di tutto, confermano che le case in costruzione non bastano per soddisfare le richieste di tutti coloro che chiedono di andarci ad abitare senza più l’incubo delle scosse.
Ecco perchè. Circa 7.200 richiedenti, ovvero il 70% di coloro che hanno compilato i moduli protocollati, hanno optato per le case antisismiche, che a lavori completati saranno circa 4.600. Solo 374 moduli indicano l’opzione affitto. Quasi 3.000 richieste mirano al contributo per l’autonoma sistemazione, anche in zone esterne al cratere, specie lungo la costa adriatica. Il sindaco Massimo Cialente ha detto oggi che occorre con ogni sforzo per conservare, salvaguardare il tessuto sociale della città, evitando la dispersione in altre zone. “I dati di oggi – ha detto tristemente il sindaco – confermano ciò che ripetiamo da tempo: la città è malata gravemente”.

LUCA D’INNOCENZO assessore comunale scrive: “”Aldilà dei dati parziali comunicati oggi in conferenza stampa, è bene chiarire che sono migliaia le domande che stanno pervenendo con raccomandata con ricevuta di ritorno. Nella serata di oggi supereremo le 14.000 domande e la cifra delle 15.000 appare la più probabile come dato su cui ci si attesterà. In nettissimo aumento le domande per alloggio universitario che indicativamente si attesteranno presumibilmente tra le 1500 e le 2000.
Sarà indispensabile dare una risposta anche a queste richieste, che ricordiamo essere solo una parte del fabbisogno universitario.
I dati, tra piano C.A.S.E. e appartamenti individuati da Prefettura e GdF, potrebbero dare una risposta al fabbisogno dei nuclei familiari da 3 componenti in su, mentre bisognerà assolutamente trovare ulteriori soluzioni per i nuclei composti da una o due persone, che spesso coincidono con la popolazione anziana, e per i quali il piano C.A.S.E. è assolutamente inadeguato.
In pochissimi giorni, evitando proclami frettolosi, sarebbe fondamentale individuare le soluzioni aggiuntive necessarie, per dare certezze alla popolazione aquilana, senza dimenticare che il drammatico ritardo generatosi sui lavori per gli edifici classificati B e C produce un fabbisogno ulteriore, seppur provvisorio, di altre migliaia di nuclei familiari che a Settembre devono tornare a tutti gli effetti in città.”
(Nella foto: Case in costruzione attorno al nucleo urbano: i dati dimostrano che non bastano. Ne occorrono altre e bisogna decidere subito).


11 Agosto 2009

Categoria : Cronaca
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