1 maggio, festa del lavoro amara
Pescara – L’AQUILA, GRANDE CANTIERE, PERDE 3500 POSTI DI LAVORO NELL’EDILIZIA – Festa del lavoro amara e allarmata in Abruzzo, secondo i dati che oggi la CGIL ha diffuso. Tutto va male, e sembrano vaporizzati i timidi segnali positivi manifestatisi nel 2011. I dati del sindacato parlano chiaro: nel mese di marzo 2012 il ricorso alla cassa integrazione è raddoppiato, superando i 6 milioni di ore. L’occupazione è in calo e si temono nelle prossime settimane altri crolli del numero complessivo degli occupati. Colpiti maggiormente i settori metalneccanico e dei servizi. Per la UIL, che ha messo sotto osservazione quasi 100 aziende con circa 20.000 occupati, situazione da allarme sociale e possibilità concreta di perdita per altre migliaia di posti di lavoro. I rimedi? Sempre più urgenti e decisi: per il sindacato bisogna puntare su istruzione, assistenza sociale, ricostruzione nel cratere sismico. Non esiste solo il problema dell’art. 18, dice Gianni Di Cesare, segretario regionale del sindacato, bisogna piuttosto puntare sul lavoro e su un cambio di passo da parte del governo. Roberto Campo della UIL ha messo in luce un dato che la dice tutta: a L’Aquila, che doveva essere il più grande cantiere d’Europa, la ricostruzione è zero, è un fallimento totale, se si esamina un dato: 3.500 posti persi proprio nel campo dell’edilizia. Che razza di ricostruzione e di grande cantiere è questo?
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