Mezzi donati da Fiat e spariti, il Comune si sveglia di soprassalto


L’Aquila – Tutto può avvenire a pochi giorni da una consultazione elettorale. Anche ciò che si riteneva impossibile. Oggi, come svegliatosi di soprassalto, il Comune scopre una vicenda rivelata molti mesi fa, e regolarmente ignorata da tutti, cominciando proprio dal più diretto interessato: il Comune dell’Aquila. Infatti, c’erano riferimenti anche macerie da rimuovere.
Parliamo della assurda e vergognosa storia dei mezzi movimento terra, valore 860.000 euro, donati dalla FIAT, destinati alla rimozione delle macerie aquilane e ad altri lavori, ma mai arrivati: scomparsi come neve al Sole. Uno scandalo denunciato dal sindacato CONAPO dei vigili del fuoco, e trattato più volte dal nostro giornale, ma anche da altri mass media, certo con minore attenzione: forse si toccavano tasti delicati e si urtavano autorità importanti. Muti infatti non solo i politici aquilani, di tutti i partiti e orientamenti, ma anche le massime espressioni istituzionali, cominciando dalla prefettura.
Oggi è l’assessore Alfredo Moroni a “scoprire” la storia e a parlarne: “Non sono state mai inviate all’Aquila – anzi, alcune sono sparite nel nulla – le sei macchine movimento terra, del valore di 860mila euro, donate dalla Case Construction Equipment, società del gruppo Fiat, alla Protezione Civile per supportare le operazioni di sgombero delle macerie e di ricostruzione.
Una donazione che risale al mese di maggio del 2009, destinata in via definitiva ai Vigili del Fuoco che, di fatto, di mezzi non ne hanno ricevuto neanche uno. Della questione se ne già è occupato il Conapo, sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco, ma anche il Direttore Centrale per l’emergenza del dipartimento dei vigili del Fuoco, dott. Mistretta, nonché il sottosegretario al Ministero dell’interno dottor Ferrara. Addirittura, quest’ultimo, sottovalutando la grave situazione aquilana, ha anche risposto che la donazione non aveva vincolo di destinazione. Per questa ragione, tre dei sei mezzi erano già stati dislocati presso i comandi provinciali di Roma, Piacenza e Genova.
Ad oggi, non solo non vi è traccia dei mezzi donati ma, a fronte di un atto scritto con cui si dispone il trasferimento di almeno uno dei macchinari, non è accaduto nulla. Nel dare atto al Conapo di aver sollevato la questione in ogni sede, mi preme sottolineare l’atteggiamento omissivo delle Autorità preposte e, soprattutto lo scorretto utilizzo di mezzi importanti donati per l’emergenza sisma e utilizzati da altri comandi. Inoltre, si e’ dovuto provvedere ad acquistare altri mezzi per la rimozione delle macerie e per fare fronte alle emergenze. Mi auspico, pertanto, un immediato ordine di destinazione ai Vigili del Fuoco dell’Aquila dei suddetti mezzi, secondo la volontà del donante e, soprattutto, per accelerare il lavoro della rimozione delle macerie”.
La storiaccia avrebbe dovuto suscitare, quando fu rivelata, le reazioni immediate di tutte le autorità aquilane, a cominciare da quelle comunali. Non fu così. I palazzi mantennero il silenzio che è loro abituale quando si toccano argomenti delicati. Non siamo Corleone, ma lo scrittore Sciascia, se fosse vivo, troverebbe molti spunti per i suoi racconti e romanzi. Dal giorno della civetta al giorno dell’aquila, nel senso di uccello, cosa avete capito?


30 Aprile 2012

Categoria : Cronaca
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