Taccuino: UGL, COISP, Gamberale, Introdacqua, “Ricostruire pulito”


taccuino10UGL SI DISSOCIA DA UIL – L’Ugl – dice una sua nota – si dissocia totalmente dalle affermazioni rilasciate agli organi d’informazione dal segretario della Uilcom Piero Francazio. Riteniamo, contrariamente da quanto sostenuto dal sindacalista della Uil, che i diritti acquisiti non possono essere trattati come “merce di scambio” da parte di un’azienda che ha approfittato del terremoto per speculare sulla testa dei lavoratori aquilani. Siamo felici per la nuova e corposa commessa acquisita che pone Transcom nella condizione di ritirare la procedura aperta a L’Aquila in quanto vengono a cadere molti dei motivi di criticità di mercato sbandierati sino a ieri. E’ ora che Transcom la smetta di fare terrorismo ed inizi, invece, a fare impresa sul serio. Noi non cediamo ai ricatti”.

RICOSTRUIRE PULITO – Continua la raccolta delle segnalazioni dell’Osservatorio “Ricostruire pulito”, che si pone l’obiettivo di monitorare le fasi del post terremoto in Abruzzo con particolare attenzione alla legalità e al pericolo di infiltrazione mafiosa nel ciclo economico e in quello del cemento in particolare.
L’osservatorio di Legambiente, Libera e Provincia de L’Aquila, nato senza alcun costo per la comunità si pone l’obiettivo di scongiurare scempi ambientali e attività criminali nella ricostruzione delle aree colpite dal sisma il 6 aprile scorso. Appalti e subappalti, attività edilizia, cave, movimento terra, produzione del calcestruzzo, fornitura dei mezzi, smaltimento delle macerie: questi gli aspetti più delicati e a rischio illegalità che l’Osservatorio sta tenendo d’occhio. Puntando l’attenzione da un lato sulla trasparenza e regolarità delle procedure, dall’altro sulla idoneità e integrità delle imprese coinvolte, perché si proceda nel rispetto della legge, sia sotto il profilo economico e ambientale che sotto quello della sicurezza antisismica.
Per garantire una ricostruzione senza ombre, l’Osservatorio vuole lavorare per e con tutti i cittadini, le associazioni e i movimenti attivi sul territorio. Per questo mette a disposizione un indirizzo e-mail (osservatorioaq@gmail.com) e un modulo di raccolta dati che ogni cittadino può compilare e inviare. Perché è di fondamentale importanza vigilare in quelli che notoriamente rappresentano i settori di punta del redditizio business della criminalità organizzata: il ciclo illegale del cemento e quello dello smaltimento dei rifiuti.

INTRODACQUA – Martedì 11 agosto, alle 21.30 in Piazza A. Susi ad Introdacqua, l’Associazione Culturale Muntagninjazz è lieta di presentare il Fabrizio Bosso- Javier Girotto Latin Mood.
Il Latin Mood, ovvero il prototipo del super gruppo, per usare una terminologia cara agli amanti del rock, messo su da Javier Girotto e Fabrizio Bosso è davvero una somma di astri del jazz. Tango, milonga, chacarera, candombe, il tutto vive e splende in chiave jazzistica, ora enunciato, ora accennato.

COISP: SI VERGOGNINO – “Mano destra del Governo: Custodia dei beni mobili registrati (articolo 2, comma 18). Novità – dice una nota del sindacato di polizia Coisp – per la custodia dei beni mobili registrati sequestrati nel corso dei procedimenti di prevenzione antimafia. È previsto, in caso di esplicita richiesta e
previo parere favorevole dell’amministratore giudiziario (se nominato), che l’autorità giudiziaria affidi in
custodia giudiziale agli organi di polizia – che possono usarli anche per esigenze di polizia giudiziaria – i beni
mobili registrati, le imbarcazioni, i natanti e gli aeromobili sequestrati alle organizzazioni criminali. Gli stessi
beni possono essere affidati anche ad altri organi dello Stato o enti pubblici non economici che li usino per
finalità di giustizia, protezione civile o tutela dell’ambiente.
Mano sinistra – Dipartimento P. S. – Circolare!
Al fine di contenere le spese di manutenzione del parco veicolare della Polizia di Stato si dispone la
restituzione alle competenti Autorità Giudiziarie di tutte le autovetture di cilindrata superiore ai 2500 cc,
affidate in giudiziale custodia a Uffici e Reparti nel territorio, nonché di radiare dal Registro Automobilistico
della Polizia di Stato le autovetture con la medesima motorizzazione provenienti da sequestro, che siano statesuccessivamente confiscate ed acquisite al patrimonio dello Stato.
Ciò premesso, nel rappresentare l’inopportunità che codesti Uffici in futuro, richiedano l’assegnazione in
giudiziale custodia di autovetture di cilindrata superiore ai 2500 cc. si comunica che, con separati
provvedimenti verranno specificate le autovetture che dovranno essere restituite all’Autorità Giudiziaria
ovvero radiate dal Registro Automobilistico della Polizia di Stato.
Sfidiamo chiunque, che non abbia interesse diretto nei beni confiscati, a fornire una sola
giustificazione, anche se solo farsesca, a questa vergogna, dichiara il Segretario Generale
del Coisp Franco Maccari. Non solo vengono eliminate progressivamente le risorse per la Sicurezza, ma si arriva a
restituire le automobili già confiscate alla Mafia, per mancanza di fondi.
Questi mezzi permettevano fino ad oggi, agli uffici investigativi di tutta Italia, di proseguire le
indagini, dato che la media delle poche auto ancora operative, supera abbondantemente i
180.000 km di percorrenza, prosegue Maccari.
Questo è esemplificativo di come il Governo tratta le Forze di Polizia e nel contempo di
come combatte la Mafia e di come contrasta i delinquenti che infestano le città. Con buona
pace degli imbonitori che spacciano rondisti e pattuglie di militari come panacea alla
criminalità, insiste Maccari.
Significa quindi che dovremo vedere tutti i protagonisti della politica scendere da utilitarie?
Restituiranno le scintillanti auto blu nelle quali, evidentemente, passano il tempo a pensare a
come demolire le ultime speranze di una parvenza di legalità, che ancora resiste nel più
convinto ottimista cittadino italiano?, si chiede amaramente Maccari.
Per aggiungere alla beffa il danno, “ci chiediamo cosa farà l’Autorità Giudiziaria di queste
auto. Se non le metterà in vendita dovrà parcheggiarle in depositi giudiziali, le cui spese
dovranno essere sopportate da noi tutti, contribuenti italiani”, conclude Maccari.

GAMBERALE – Prosegue stasera a Gamberale il Festival internazionale del cinema naturalistico e ambientale. Dopo la proiezione di ieri dei documentari “Dalla grande muraglia alla foresta di pietra” e “I predatori del Fiume Azzurro”, questa sera sarà il turno di “…Mi chiamo fabbriche” e “Deserti viventi”.
Si comincia alle 21 con “… Mi chiamo fabbriche” (12’), un documentario curato dal regista Marcello Ramognino, fotografia di Giuliano Giustini, musiche di Marcantonio Infascelli e montaggio curato da Roberta Silvestri. È il racconto minuscolo borgo medioevale, sommerso da un lago, risuscitato per il deflusso delle acque che formano uno dei più grandi bacini idroelettrici del centro Italia. Ricordi, sentimenti, sensazioni si accavallano nella memoria dell’antico borgo.


10 Agosto 2009

Categoria : Cronaca
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