“Capire perchè la Sevel sforbicia”
Atessa – “Conoscere e approfondire” le ragioni che hanno portato la Sevel a non rinnovare il contratto di 380 lavoratori interinali, a chiudere lo stabilimento nei giorni 7-8-9 maggio e a fare ricorso alla cassa integrazione per i prossimi 28 maggio e 11 giugno. Il consigliere della Provincia di Chieti, Paolo Sisti (PDL), ha chiesto la convocazione d’urgenza della commissione consiliare permanente Attivita’ Produttive e Lavoro della Provincia di Chieti, per “analizzare e comprendere le ultime decisioni della Sevel spa”. “Le decisioni di fare ricorso alla cassa integrazione ordinaria, di chiudere lo stabilimento nei giorni 7, 8 e 9 maggio 2012 e di non rinnovare il contratto di lavoro, in scadenza il 28 aprile 2012, a 380 lavoratori interinali, stanno generando forti preoccupazioni nei lavoratori della Sevel e in tutto il mondo del lavoro dell’indotto automotive”, scrive il consigliere in una nota. “Poiche’ la Sevel costituisce una consolidata ed imprescindibile realta’ industriale della Provincia di Chieti, e’ opportuno conoscere ed approfondire le ragioni che hanno portato a tali decisioni e avere rassicurazioni sui programmi futuri dell’azienda, soprattutto con riferimento al mantenimento dei livelli occupazionali”, conclude Sisti. Lo stabilimento della Sevel di Atessa, il piu’ grande d’Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri, impiega circa 6.200 lavoratori, oltre 20mila con l’indotto. Nei giorni scorsi l’azienda ha comunicato le misure ai sindacati motivandole con un trend negativo del 10 per cento, rispetto al 2011, del primo semestre 2012.
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