Terremoto, accordi firmati e nascosti – Lolli: “In quale categoria era L’Aquila?”
L’Aquila – E’ SCRITTO CHE AD ALLERTARE SAREBBE SPETTATO ALLA REGIONE – TUTTI HANNO TENUTO NASCOSTO UN DOCUMENTO DEL 2004 – Dopo 8 anni, nel corso di un processo scottante e difficile, spunta una rivelazione, che questa mattina riporta Il Centro. Nel 2004 sarebbe stato firmato un protocollo d’intesa in base al quale spetta alla Regione Abruzzo allertare la popolazione, e adottare le misure necessarie, in caso di rischi, tipico quello del terremoto. Infatti l’intesa fa esplicito riferimento al rischio sismico particolarmente elevato in Abruzzo, dove 91 comuni su 305 dovrebbero essere di categoria 1, la più pericolosa.
Quando questa intesa fu firmata c’erano tre persone: il capo della Protezione civile Bertolaso, l’allora presidente della Regione Giovanni Pace (che si faceva chiamare Giovannino), e l’allora assessore alla Protezione civile, Giorgio De Matteis.
La rivelazione suscita dubbi scottanti e perplessità, e fa pensare ad una troppo strana concatenazione di situazioni. Prima di tutto, perchè di questo accordo del 2004 si parla solo ora? Nel processo alla Commissione grandi rischi, nessuno ne ha fatto parola, nè la Regione ha rivelato tale documento, anzi lo ha tenuto occultato per otto anni. Infatti, è impossibile che un accordo del genere sia ignorato da politici e burocrati. Specie quando poi arriva, come avvenne nel 2009, un terremoto preceduto da mesi di scosse continue e anche forti.
Emergono, se è così, una serie lunga e pesante di responsabilità, e ci si chiede se i sindaci – a cominciare da quello dell’Aquila, Cialente, oggi ricandidatosi – fossero informati di tale accordo. E’ del resto incredibile supporre che lo ignorassero. Il documento fu nascosto, insabbiato, azzerato a tutti i livelli? Cialente fu eletto, è vero, nel 2007, ma una volta diventato sindaco, e in presenza di terremoti, perchè non fece riferimento all’accordo, e perchè non ne ha parlato in seguito, neppure quando è stato interrogato come teste in tribunale? Sarebbe davvero clamoroso se i sindaci non fossero mai stati informati.
Un’intesa firmata e messa nel cassetto? In quale cassetto? Da chi e perchè?
Le rivelazioni – specie poco prima delle elezioni – debbono indurre alla prudenza, ma questa è troppo precisa e clamorosa e tutti – a cominciare dal presidente Chiodi, dal sindaco Cialente (e dagli altri sindaci del cratere), e dall’ex assessore De Matteis, oggi aspirante sindaco, hanno il dovere di non restare muti: rispondano subito, perchè stavolta il silenzio, che a molti politici è abituale, è del tutto inaccettabile. Fuori verità e colpe e ognuno assuma la sua responsabilità. Chi è abituato a sgattaiolare e a far finta di niente, rischia grosso.
LOLLI – Scrive l’on. Giovanni Lolli: “Il documento pubblicato oggi sul “Centro” getta una luce nuova e ancor più inquietante sulle responsabilità relative al mancato allarme in occasione del terremoto dell’Aquila. Scopriamo inequivocabilmente che, sulla base di un accordo tra la Protezione Civile e la Giunta regionale di centrodestra di qualche anno fa, il sistema di allertamento era di competenza della Regione.
La domanda a questo punto è : cosa ha fatto l’attuale Giunta regionale per assolvere questo compito istituzionale? e, soprattutto, il Vice Presidente De Matteis, all’epoca Assessore alla Protezione Civile che quell’intesa firmò in prima persona, si è ricordato di avvertire il Presidente Chiodi dei suoi compiti ? Da quel documento apprendiamo che la Giunta regionale dell’epoca classificò il rischio sismico di tutti i comuni abruzzesi: 91 in zona 1 ( massimo pericolo) 158 in zona 2 e 56 in zona 3.
La domanda che faccio è : in quale categoria fu inserito il Comune dell’Aquila ?”.
anni Lolli
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