Centri commerciali? Te lo dò io lo sciopero… Aperti e affollati
L’Aquila – Non è stata una buona idea proclamare uno sciopero del commercio che avrebbe dovuto impedire le aperture dei centri commerciali oggi 25 aprile. Chi l’ha avuta non conosce la gente e neppure i lavoratori del commercio, che, specie di questi tempi, non rinunciano, almeno la maggior parte, a guadagnare qualche euro in più. Ma soprattutto non conosce i padroni e gli esercenti del commercio, naturalmente quello di grandi dimensioni, quello che conta e pesa. L’apertura per oggi, e anche quella per il 1 maggio, era stata annunciata da molti giorni con vistose pubblicità a pagine intere sui giornali. Pagine che costano una fortuna, e quindi soldi che non potevano essere sprecati. Si sarebbe, oltre tutto, creata una situazione di scorrettezza nei confronti dei consumatori, dopo aver veicolato verso di loro un’informazione: apertura sì.
La risposta ve la danno le nostre foto, scattate questa mattina presso alcuni centri commerciali di un’area significativa, quella della Val Vibrata. Molte auto nei parcheggi, non una vera folla, ma sicuramente una rilevante affluenza. E aree commerciali regolarmente in funzione. Ma anche nelle altre zone commerciali, a cominciare dalla maggiore tra Chieti e Pescara, hanno aperto i battenti e sono state per tutta la mattinata affollate. Rifondazione comunista con Maurizio Acerbo ha manifestato per protesta, agli ingressi dei siti commerciali. Alcuni sindaci avevano chiesto la chiusura, anche loro assurdamente ignari del fatto che le aperture erano state comunicate sui giornali con pubblicità pagata a caro prezzo. Ovunque ha prevaldo ciò che la gente, la maggior parte, desidera: lo shopping festivo. Fuori della realtà opporsi a scelte di massa e a potenti organizzazioni commerciali, due delle quali stanno aprendo altri siti. Dunque, assunzioni. Magari anche pressioni e telefonatine di politici. Chi può pensare di fermare o aggiogare un fenomeno tanto massiccio e multiforme?
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