Domani lo sciopero del commercio
Pescara – MOLTI CENTRI COMMERCIALI HANNO PAGATO PUBBLICITA’ ANNUNCIANDO LE APERTURE DA GIORNI – Funzionerà ? Non funzionerà ? Quanti aderiranno? Lo sapremo domani sera, ma lo sciopero indetto dai sindacati del commercio è confermato e riguarda, per ora, il 25 aprile (domani) , il 1 maggio, il 2 giugno e altre feste nelle quali, di solito, i centri commerciali intendono restare aperti. I sindacati sono contrari, dicono che le feste sono giorni di riposo, spiegano che restando aperti non si guadagna nulla nè tanto meno posti di lavoro.
Ovviamente, non sono della stessa opinione i consumatori (che affollano i centri commerciali aperti nei festivi, specie se piove) e i gestori dei centri commerciali. Molti di loro hanno speso anche parecchio denaro in pubblicità sui giornali, per promettere che saranno aperti domani e il 1 maggio. Una situazione di scontro e di contrapposizione per nulla gradevole e inutile per tutti, diatribe e polemiche, disaccordo persino tra i lavoratori, molti dei quali gradiscono i guadagni aggiuntivi che si realizzano nei giorni di apertura domenicale o festiva. Cosa accadrà domani?
Sicuramente una cosa: avremo l’ennesima prova dell’incapacità totale della regione e dei comuni di disciplinare seriamente e definitivamente la materia. Una situazione di incertezza e di “ammoino” che non fa bene a nessuno. Ma rende perfettamente l’idea di un Abruzzo che nel commercio di grandi dimensioni è cresciuto e ingrassato, e ora deve pagare cambiali ai grandi investitore. Come si può chiedere ad esempio all’IKEA o a Megalò di insediarsi e di ampliarsi, assumendo centinana di persone, imponendo loro chiusure festive evidentemente dannose per l’economia dei centri commerciali? E come si spiega che in qualche città , da sempre, alcuni centri commerciali sono immancabilmente aperti? Che tipo di norme esistono in Abruzzo? Per chi valgono? La confusione massima che regna nel settore forse conviene a qualcuno. O no?
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