I Mangusta e il fotovoltaico invasivo


L’Aquila – FORSE ERANO MEGLIO CACCIA MIG? – E I PANNELLI FOTOVOLTAICI? – Franco de Angelis, SINALP Abruzzo, foto, ironizza sulle “rivelazioni” del consigliere regionale Maurizio Acerbo ad alcuni organi di stampa, con tanto di foto-documento: elicotteri da guerra sul Gran Sasso. “Sulla stampa abruzzese è stato dato grande risalto – scrive de Angelis – a un estemporaneo commento del consigliere regionale di rifondazione comunista Maurizio Acerbo che censura la presenza di due elicotteri Mangusta sui cieli del lago di Campotosto. Mentre Acerbo se la prende con i due elicotteri rei, a suo dire, di spaventare la fauna, io, Franco De Angelis sono qui a fotografare le così dette colline tecnologiche formate da migliaia di pannelli fotovoltaici che hanno invaso i monti delle Laga (frazione di Servillo, comune di Cortino) e molte campagne in provincia di Teramo.
Mi domando con quale metro “ecologico” costui e gli altri “sacerdoti” della natura misurano l’intrusione ambientale; trovo molto più invasivo quello che sta succedendo con il fotovoltaico dove la presenza dei pannelli durerà ininterrottamente per 20 anni circa che, il semplice svolazzare di due velivoli italiani che solcano quello spazio non più di due ore e per due volte l’anno. Ma forse Acerbo è disturbato dalla presenza di veicoli bellici che la sua sensibilità “postuma” pacifista rigetta, forse perchè gli ricora la “grande madre Russia” che mentre ammazzava e distruggeva disturbava………. la fauna dell’Afghanistan. La cultura pacifista di Acerbo non è di stampo “gandhiano” la quale si basava sulla non violenza e la disobbedienza civile applicata sulla famosa “guerra del sale” . Quel sale che matura in testa dopo una lunga operazione politico/culturale che non può essere sostituita con una semplice e veloce operazione d’immagine, saltando dalla cultura dell’odio e della violenza, senza nessuna fase intermedia di studio e approfondimento e ravvedimento, con un atteggiamento presuntuoso di autoreferenzialismo buonista, a quella di sacerdoti tibetani. Per passare dal periodo della “crusca” a quello del “sale” ci vuole buona volontà, umiltà e tempo”.


23 Aprile 2012

Categoria : Cronaca
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