Banca d’Italia, l’allarme degli inquilini
L’Aquila – (Foto: uno degli edifici pencolanti su via Marrucini) – Le notizie, raccolte anche dal comune, su onerosi ed esagerati aumenti degli affitti in arrivo per i residenti nel quartiere Banca d’Italia, hanno subito allertato tutti i residenti, molte decine di famiglie, che reagiscono. Ecco una delle lettere che abbiamo già ricevuto, subito dopo la diffusione della notizia, firmata I.S.: “I residenti del quartiere Banca d’Italia tornino nei loro appartamenti alle stesse condizioni di prima del sisma. Un cambio di rotta immediato affinché i residenti del quartiere Banca d’Italia tornino nei loro appartamenti alle stesse condizioni di prima del sisma”.
Come abbiamo già riferito in un servizio precedente, il sindaco e l’assessore Pezzone sono intervenuti con una lettera al direttore della banca, sede aquilana, e molti inquilini hanno chiesto delucidazioni all’ufficio appartamenti della banca, che sostanzialmente conferma gli aumenti, sostenendo di doverli applicare per disposizioni della sede centrale. Sarebbero ineludibili a causa delle nuove disposizioni sugli adeguamenti catastali, messe in atto dal governo Monti.
Ora la palla passa alla politica, quindi, che dovrà chiedere al governo misure particolari per alleviare la situazione economica aquilana, così come è avvenuto per la rateazione delle tasse (ridotte del 60%), e per altri tipi di balzelli e oneri fiscali. Pretendere fitti di quasi 800 euro mensili dagli inquilini di un quartiere in cui si è sempre abitato, rinunciando ad ascensori e garage o posti auto, unicamente per non sopportare costi troppo onerosi. Negli ultimi anni la Banca aveva deciso di far pagare persino l’occupazione del suolo, ovvero precari stalli per le atomobili. La situazione aquilana per la Banca è unica in Italia, nel senso che altrove non esistono quartieri residenziali della Banca da affittare. Ora, di fronte all’aumento dei fitti, si dovrà studiare un intervento che limiti gli aumenti, altrimenti per molte famiglie (magari senza redditi sufficienti o disoccupate) sarà il tracollo. Una situazione che deve mobilitare le autorità e le istituzioni aquilane.
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