Sul libro di Giustino Parisse
L’Aquila – Scrive Ugo Centi: “Ho letto la bella cronaca di Michela Corridore (“Il Centro” 22.4.2012) sulla presentazione del libro “L’Aquila tradita due volte” (ed. Graphitype) di Giustino Parisse. Mi ritrovo pienamente nelle considerazioni del prof. Cavalieri. In particolare in quelle che recitano: “…Nella specificità locale c’è una storia di particolarismi, di rissosità, di invidie, di maldicenza. Questa città si è nutrita di divisioni acri, malevoli, che calate in uno scenario di tragedie hanno prodotto cose di cui non è il caso di andare fieri”. Non si poteva dir meglio. Modestamente, potrei dire che, non così duramente, lo avevo intuito pure io in qualcuno dei miei innumerevoli post disseminati qual e là negli ultimi anni, ma lo accenno quasi derelato, per pura e magari repressa civetteria. Il punto è quel che testimonia, e dice, e scrive Giustino. Quel suo coinvolgere e tenere insieme quella Sicilia rappresentata da Matilde Montinaro. Attento Giustino: la realtà è quella che dice Cavalieri! Alzare il tiro è una avventura cui ti tributiamo merito. Ma attenzione, mi raccomando. Noto a volte nelle tue parole un crescendo e mi domando fino a che punto possa spingersi”.
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