L’Aquila? Trascurata, ieri come oggi


L’Aquila – (Foto: viale Ovidio e via Roiana) – Il collega Ugo Centi scrive: “Una rivista d’arte e cultura, “Artribune” (www.artribune.com) ha lanciato un sondaggio on-line. Tema: quali sono i beni culturali più trascurati in Italia? Ebbene, per 20 per cento delle risposte centro storico dell’Aquila è uno dei beni più abbandonati d’Italia, al secondo posto per la trascuratezza dopo Pompei (maglia nera con 31 per cento delle segnalazioni). Dopo L’Aquila arriva la Villa reale di Monza. Come dire, area archeologica o quasi”.
(Ndr) – Che L’Aquila sia, attualmente, un doloroso esempio di totale, devastante trascuratezza, è evidente per tutti, e in qualche modo anche conseguente a ciò che è accaduto. Si dirà: in tre anni, si sarebbe potuto e dovuto intervenire almeno nelle zone più importanti e visitate della città, se non altro per dimostrare uno spirito, una reale voglia di rinascita e ripresa che non può sostanziarsi in chiacchiere politiche e risse tra istituzioni, che si accusano reciprocamente come lavanderine al fontanile di cent’anni fa. Il brutto, caro Centi, è che la trascuaratezza più deprimente e inutilmente segnalata esisteva anche da prima del terremoto: città sciatta, sporca, strade piene di buche, marciapiedi inesistenti, arredo urbano zero, luci spente per mesi, fontane sporche, parchi-immondezzai e così via. Oggi tutto è peggio, ed è ovvio che sia così.
Per fortuna c’è qualcuno che se ne accorge e denuncia queste cose. Gli aquilani, giornali compresi, ci hanno sempre provato senza riuscirci.


22 Aprile 2012

Categoria : Dai Lettori
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