Banca d’Italia, fitti alle stelle? L’allarme degli inquilini raccolto dal Comune


L’Aquila – RINCARI FINO A QUASI 800 EURO AL MESE, ALLARME DAL COMUNE – (Foto: il tunnel in via Marrucini, dove incombono palazzi fortemente pericolanti, e i lavori al “casermone”) – La voce circolava da tempo e allarmava decine e decine di famiglie, ora giunge, come una conferma autorevole, dal Comune: la Banca d’Italia avrebbe deciso di aumentare gli affitti negli appartamenti del suo quartiere, peraltro duramente colpito dal terremoto, portandoli quasi al raddoppio, almeno in alcuni casi. Il quartiere vive il suo momento più difficile, dopo quasi 70 anni dalla sua costruzione. I palazzi della banca sono stati ristrutturati, secondo i casi, benchè più d’uno nutra dubbi sulla validità delle prevenzioni antisismiche specie per quanto riguarda i sondaggi nel sottosuolo. L’intero quartiere, tuttavia, è letteralmente circondato da edifici o crollati, o semicrollati o in condizioni di precarietà assoluta. Gli edifici incombono su via dei Marrucini. La gente abita in totale isolamento, lontano dai negozi per la spesa, e quindi bisogna servirsi delle auto, ma non tutti possono farlo. Una situazione difficile in cui l’aumento dei fitti appare come un beffardo colpo basso. Per di più in appartamenti modesti, senza ascensori, e negli ultimi anni anche freddi e afflitti da continui guasti degli impianti.
Un cambio di rotta immediato affinché i residenti del quartiere “Banca d’Italia” tornino nei loro appartamenti alle stesse condizioni di prima del sisma. Lo chiedono, in una lettera aperta al direttore della Banca d’Italia , Fabrizio Saccomanni, il Sindaco Cialente e l’Assessore alle politiche abitative Stefania Pezzopane, a seguito di un annunciato aumento degli affitti, dopo la ristrutturazione degli appartamenti.
Un aumento impietoso se si pensa che una abitazione tornata agibile che prima del sisma pagava 460€ mensili di canone, oggi dovrebbe pagarne 730. ” Non si capisce come mai questi appartamenti debbano subire aumenti così pesanti, quando peraltro li stessi sono stati ristrutturati con soldi del Governo – hanno commentato Cialente e Pezzopane- La banca d’Italia dovrebbe piuttosto aiutarci a calmierare i prezzi, in questo momento di grave difficoltà economica, ben sapendo che a L’Aquila la situazione e’ ancora più drammatica che nel resto del Paese. E la conseguenza di questa scelta impietosa ricade sulle spalle del Comune dell’ Aquila, le cui casse non sono capaci di sopperire alle molteplici e legittime richieste d’aiuto che riceviamo giornalmente, dal momento che stiamo lavorando per garantire un’abitazione a tutti, anche calmierando noi stessi i costi dei canoni d’affitto. Temiamo, ora, che le famiglie desiderose di rientrare nei loro appartamenti,non avendo la possibilita’ di affrontare un aumento di oltre il 70% del canone d’affitto, chiederanno aiuto al Comune dell’Aquila che, con tutti gli sforzi cui e’ gia sottoposto, non ce la può fare. Siamo certi di trovare, pertanto, comprensione, sia da parte della Banca d’Italia locale che della centrale, rimodulando gli affitti secondo le esigenze del panorama aquilano, devastato dalle conseguenze impietose del sisma.”


22 Aprile 2012

Categoria : Cronaca
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