E le seconde case? Nessuno ne parla più?


L’Aquila – La Sig.ra Letizia Gramellini scrive:  “Tra  le tante cose sorprendenti della fase di ricostruzione, una è certamente quella di non sentire più parlare del problema delle seconde case. Presidente del Consiglio e rappresentanti del Governo continuano ad affermare che anche le seconde case saranno ricostruite con il contributo dello Stato (pari all’80%). In realtà non è cosi, ma nessuno lo dice. A me pare sufficiente leggere le ordinanze: ricostruzione per le prime case, contributo per le seconde. Ciò sembrerebbe dare ragione a Berlusconi: peccato che il comma successivo stabilisca a chiare lettere che i due contributi non sono cumulabili (a meno che non si tratti di studi professionali e simili). Ergo (ad una mia lettura; mi sbaglio?), se capisco bene, se hai la prima casa a Roma e la seconda a L’Aquila danneggiata, lo Stato ti finanzia la seconda; se hai prima e seconda casa a L’Aquila, entrambe danneggiate, per la seconda devi provvedere completamente da solo. Ha giustificazione tale discriminazione? Ha senso escludere dal beneficio seconde case spesso abitate da figli e familiari dei proprietari, rinunciando così ad aiutare giovani famiglie nella ricostruzione della loro unica casa? E’ giusto abbandonarli? Ha senso, in generale, non aiutare la ricostruzione delle seconde case di aquilani, per lo piu’ abitate da studenti fuori sede, proprio mentre si afferma che l’Università è la principale risorsa della città e che il primo problema da risolvere è quello dei fuori sede? Forse la mia chiave di lettura dell’ordinanza è erronea. In tal caso, sarei grata di chiarimenti in merito.”


10 Agosto 2009

Categoria : Dai Lettori
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