Sanitopoli…(2)
Pescara – (aggiornamento) – Alla ripresa dell’udienza, nel primo pomeriggio, (foto) a riscaldare gli animi, nonostante l’appello al fair play rivolto piu’ volte dal presidente del collegio a tutte le parti, la frase di Angelini “qualcuno ha visto troppe puntate di Perry Mason” . Non si e’ fatta attendere la reazione del legale dell’ex governatore Ottaviano Del Turco, l’avvocato Giandomenico Caiazza: “Presidente non consenta ad un teste di insultare in questo modo gli avvocati. Questo signore deve rispettare la toga”. Angelini replica a Caiazza” lei infanga la toga che porta”. Il difensore di Del Turco chiede di mettere tutto a verbale e di voler querelare l’ex imprenditore della sanita’: “Angelini se parla di me si sciacqui la bocca, io sono una persona per bene, non so se si possa altrettanto dire di lui”.
Su invito del presidente seguono le scuse di Angelini all’avvocato Caiazza. L’udienza di oggi e’ cominciata con il controesame dell’ex titolare di Villa Pini da parte del legale di Del Turco. In primo piano i viaggi di Angelini a casa dell’ex governatore a Collelongo per consegnare le presunte tangenti e le ricevute dei telepass che indicano l’uscita dall’autostrada al casello Celano – Aielli, “essendo andato a pietire da Del Turco la mia salvezza – ha detto – sono stato in grado di ricostruire i periodi dei viaggi e poi non avevo altri interessi a Celano e Aielli”.
Sul fatto che per alcune dazioni non ci sono riscontri con i telepass Angelini ha spiegato che ricorda le date delle visite a Collelongo grazie all’aiuto della moglie che – ha detto – “su di me ha un effetto maieutico. Mi sono messo piangere con lei e sono riuscito a ricostruire a memoria le torture che mi ha fatto Del Turco” . Angelini nel corso del controesame di Caiazza ha detto che Del Turco e Cesarone lo minacciavano: “Mi dicevano che la procura, la guardia di finanza e i nas indagavano su di me, non citavano certo i numeri dei fascicoli. Mi dicevano che mi volevano proteggere da altri che volevano farmi del male, in cambio mi chiedevano varie cose, tra cui i soldi. Poi, pero’, non mi proteggevano e prendevano provvedimenti contro di me. Spiegavano questo dicendo che mi dovevo accontentare perche’ invece di uccidermi mi avevano tagliato una gamba”.
Sulle ispezioni da parte della Regione ha detto che non le temeva ma che auspicava che fossero equilibrate. In aula si e’ parlato anche della famosa busta delle mele, su questa vicenda e’ intervenuto Del Turco con una dichiarazione spontanea: “Nella busta delle foto ci sono mele, noci e castagne con il guscio pieno di spine. In trenta secondi non avrei potuto prepararla e poi era impossibile metterci le mani dentro senza ferirsi. L’avra’ preparata qualcun altro”.
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