Gabrielli difende la CGR (2)


L’Aquila – “A fronte delle due situazioni parossistiche cioe’ l’informazione riferita ad un imminente terremoto e addirittura dall’altra parte la comunicazione da parte di un organo istituzionale deputato a svolgere una funzione primaria su questo ruolo che non ci sarebbero state scosse, la Commissione grande rischi in qualche modo doveva fornire un contributo in termini di conoscenza scientifica se era possibile prevedere questa scossa, se il territorio aquilano era un territorio che per la sua pericolosita’ storica presentava una serie di rischi e quindi fornire questa indicazione che credo in massima parte sia stata fornita in base alla tipologia del rischio preso in esame, ovvero di un rischio sismico caratterizzato dall’imprevedibilita’”.
Lo ha detto il Capo dipartimento della protezione civile, Franco Gabrielli, durante la sua audizione come teste della difesa nell’ambito del processo contro i sette membri della commissione grandi rischi.
“Poi se qualcuno immaginava che quella commissione potesse dire, si’, c’e’ la probabilita’ aumentata del 50 per cento, questo ce lo forniva in continuazione l’Ingv. Proprio perche’ – ha aggiunto Gabrielli – esiste una rapporto continuativo con un centro di eccellenza come quello dell’Ingv, queste informazioni prescindevano da quello che poteva essere il ruolo esaustivo della Commissione grandi rischi”. Parlando poi dell’attivita’ preventiva prima dell’evento catastrofico del 6 aprile del 2009, Gabrielli ha rimarcato che “tale attivita’ l’avrebbe dovuta porre in essere il sindaco perche’ l’unica autorita’ di protezione civile e’ il sindaco poiche’ in una scala di responsabilita’ il soggetto piu’ a conoscenza del territorio e’ il sindaco. Io da Roma come posso sapere quali sono gli edifici che hanno una criticita’, quali sono le situazioni che possono presentarsi rispetto a una condizione possibile, probabile. Nel caso di specie quale e’ stato il ruolo del Dipartimento della protezione civile? E’ stato quello di mettere a disposizione una conoscenza scientifica. All’Aquila si e’ realizzato quello che normalmente viene in ordinario, quando c’e’ uno sciame sismico, come quello del Pollino, cosa facciamo?. Prendiamo il dato dell’Ingv e lo trasmettiamo al territorio. All’Aquila si e’ presa la commissione grande rischi e la si e’ portata sul territorio a confronto con il sindaco, la provincia, la regione, si mette a conoscenza il quadro scientifico di riferimento ma le attivita’ a valle, la verifica se gli edifici strategici sono sicuri, questo spetta al Dipartimento”.
(Ndr) – Nel corso dell’udienza, si sono fatti riferimenti al cronista – oggi direttore di questa testata – che intervistò in televisione uno dei componenti della Commissione grandi rischi. Il contenuto delle affermazioni in aula sarà approfondito dall’interessato con i propri legali, per valutare se vi siano gli estremi per adire le vie legali.


18 Aprile 2012

Categoria : Cronaca
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