L’agriturismo in Abruzzo: 636 unitÃ
L’Aquila – Dal notiziario del CRESA, si apprende che secondo i dati dell’Istat, in Abruzzo le aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo hanno raggiunto nel 2010 le 636 unità , pari al 3,2% del totale nazionale (19.973) e al 18,3% di quello meridionale (3.478). La distribuzione provinciale delle aziende agrituristiche abruzzesi mostra la prevalenza di Teramo (30,3% pari a 193 unità ), seguita da Pescara (28,9% corrispondente a 184) e a una certa distanza da L’Aquila (22,8% cioè 145) e Chieti (17,9% pari a 114).
Osservando la recente evoluzione del fenomeno si può notare un calo regionale del 4,1% rispetto al 2009, quando è stato raggiunto il numero massimo di agriturismi autorizzati (663), al contrario di quanto accaduto nello stesso periodo a livello nazionale (+5,0%). A partire dal 2003 il numero delle aziende agrituristiche in Abruzzo ha mostrato un aumento molto consistente (+38,9%) ma inferiore a quello osservato in Italia (+53,4%). A livello provinciale nell’ultimo anno è rimasto costante il numero di agriturismi a Chieti e L’Aquila mentre è aumentato a Pescara (+4,0%) e diminuito a Teramo (-15,0%). Se si considera il periodo 2003-2010 le aziende agrituristiche sono rimaste invariate a Chieti, aumentate lievemente a Teramo (+5,5%) e approssimativamente raddoppiate a L’Aquila e Pescara (rispettivamente +98,6% e +109,1%).
Relativamente alla demografia delle aziende agrituristiche, durante il 2010 nel territorio regionale il numero di cessazioni (37) è stato superiore a quello delle nuove autorizzazioni (10). Per queste ultime il 2010, insieme al 2008, è stato un anno di evidente flessione, considerando che negli anni precedenti erano stati raggiunti valori considerevoli (2006: 77; 2007: 67; 2009: 62). A livello provinciale si nota che nel 2010 solo la provincia di Pescara ha fatto registrare nuove autorizzazioni mentre nel 2006, 2007 e 2009 esse avevano interessato tutte le province ad eccezione di Chieti.
L’analisi di genere sui conduttori delle aziende agrituristiche mostra che i maschi prevalgono sia in Abruzzo che in Italia, ma nella regione il peso percentuale ad essi relativo (53,3%) supera quello delle femmine (46,7%) di 6 punti percentuali mentre in Italia addirittura di 31 (65,7% rispetto a 34,3%). Tra le province la prevalenza dei maschi è più marcata a L’Aquila e Chieti dove la suddetta differenza è rispettivamente di 9 e 16 punti percentuali.
Riguardo alle attività agrituristiche[1] la stragrande maggioranza degli agriturismi abruzzesi esercita attività di ospitalità (546 pari all’85,8%), più della metà svolge attività di ristorazione (356 corrispondente al 56,0%) e altre attività (354 cioè il 55,7%), e una quota molto limitata (20 pari al 3,1%) attività di degustazione. L’analisi provinciale mostra che ovunque prevalgono le aziende che offrono alloggio con pesi che a Teramo e Pescara superano quello regionale (rispettivamente 175 agriturismi pari al 90,7% e 166 corrispondente al 90,2%). Gli agriturismi che forniscono ristorazione rappresentano ovunque circa la metà del totale superando il peso regionale a Pescara e Chieti (rispettivamente 108 cioè il 58,7% e 73 pari al 64,0%). Le aziende che svolgono altre attività registrano un peso sul totale maggiore di quello regionale a L’Aquila e Pescara (rispettivamente 82 corrispondente al 56,6% e 165 cioè l’89,7%).
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