Patto sviluppo, che sia così
L’Aquila – In vista dell’incontro di questo pomeriggio a Pescara con il Ministro Barca sullo sviluppo, il presidente degli industriali Angelucci ha diffuso alcune dichiarazioni: “Con particolare riferimento al nuovo ruolo che il Governo ha già inteso assumere soprattutto rispetto le questioni riguardanti la ricostruzione post terremoto, il Patto per lo Sviluppo deve guardare con grande attenzione all’elaborando “progetto OCSE / Università di Groningen”, cogliendo l’opportunità di una integrazione del progetto stesso con le istanze del Patto per lo Sviluppo, quale principale strumento di programmazione partecipata, e quindi con la programmazione regionale, affinchè le indicazioni e le strategie di sviluppo individuate dal progetto possano trovare condivisione e finalizzazione nel Patto e viceversa.”
Credito e Consorzi Fidi:
Le nostre imprese stanno morendo per mancanza di liquidità e il problema va affrontato decisamente, richiamando ogni parte interessata ai suoi doveri.
Le imprese sono strozzate dal credit crunch ed è pertanto necessario ogni intervento volto a favorire l’accesso al credito da parte delle PMI o comunque per fornire supporto alle garanzie richieste dagli Istituti di credito. Nei confronti di quest’ultimi andrebbe avviato un serio confronto sulla materia.
Che le imprese devono trovare le loro strategie di capitalizzazione è vero ed è altrettanto vero che gli Istituti di credito devono perseguire, come tutte le imprese, logiche di profitto. E’ anche vero, però, che gli istituti di credito a fronte delle crisi finanziarie di questi anni hanno goduto di ingenti sostegni economici e che tali iniezioni di risorse non sono state utilizzate , come era da aspettarsi, per sostenere il sistema delle imprese.
I crediti non vengono più concessi o se vengono concessi a tassi insostenibili. A livello locale non vengono rispettati più neanche gli accordi sottoscritti con la Regione e le Associazioni di categoria.
Ciò non è più possibile: il mondo del credito non può essere avulso dai processi economici del territorio ed è chiamato a reinvestire sul mondo che produce le risorse avute, riappropriandosi del ruolo fondamentale di garanzia e sostegno dell’economia locale ed è necessario che lo faccia in tempi rapidi, altrimenti sarà la catastrofe per tutti.
In questa logica, come da noi richiesto da tempo, va istituito e reso operativo al più presto anche in Abruzzo un Osservatorio regionale sul credito banche Imprese così come peraltro previsto a livello nazionale dal recente Decreto legge n.29 del 24 marzo 2012.
In materia di credito, su base regionale, poi vi è un’altra questione che deve trovare rapida soluzione che è quella relativa ai Confidi che al momento sono di fatto lasciati a se stessi, mentre è noto come abbiano da sempre svolto un ruolo fondamentale a sostegno delle PMI per l’accesso al credito. Ma la legge regionale di riforma, tesa a rafforzare i Confidi, anche tramite una loro crescita perseguita attraverso processi di aggregazione, tarda a essere operativa e i Confidi, di fatto, adesso non godono dei sostegni attesi. Anche i previsti bandi a valere sui fondi strutturali europei (FERS) a favore dei Confidi tardano ad essere pubblicati, in modo grave considerando l’attuale situazione di emergenza.
Al riguardo, anche alla luce dei recenti rilievi dell’antitrust, Confindustria Abruzzo conferma il sostegno alla riforma che nei suoi fondamentali tende a dare soluzione alla frammentazione e al nanismo del Consorzi fidi finora operanti in Abruzzo ma chiede che la riforma stessa sia resa operativa immediatamente. In tal senso si spera che i rilievi dell’antitrust, che comunque non sembrano inficiare la portata della riforma, trovino immediata soluzione e che i Confidi abruzzesi siano finalmente sostenuti adeguatamente, erogando immediatamente le risorse disponibili.
Non c'è ancora nessun commento.