Morosini, bisogna far luce

Pescara – La Procura intende vederci chiaro su quanto si dice a proposito di auto, una delle quali dei vigili urbani, che ostruivano l’accesso sul terreno di gioco dell’ambulanza per soccorrere il calciatore Piermario Morosini. Anche il Comune vuole chiarezza ed ha avviato un’inchiesta interna. Bisogna appurare chi ha lasciato le auto, almeno quattro, in posizioni scorrette. Un mezzo ha dovuto essere spinto a mano, dopo lo sfondamento dei vetri per poter sbloccare il freno a mano. A Pescara è arrivata anche Anna, la giovane fidanzata, a rendere omaggio alla salma di Piermario Morosini, all’obitorio dell’ospedale di Pescara dove e’ stata eseguita la formalita’ del riconoscimento. Oggi sono fermi tutti i campionati di calcio, anche quelli dilettantistici. Sono presenti a Pescara tifosi di Livorno, ma anche di altre squadre e ambienti sportivi, parenti e amici del giovane, la cui esistenza è sempre stata amara e costellata da dolori e lutti: ha perso ambedue i genitori e un fratello disabile, suicidatosi. Rimane una sorella, anche lei sofferente per problemi di salute.
Sara’ eseguita forse domani l’autopsia. La rottura di un aneurisma cerebrale piu’ che un infarto del miocardio o altra patologia legata al cuore. E’ questa l’ipotesi che fa Bruno Caru’, cardiologo sportivo, a proposito delle cause della morte di Piermario Morosini, il calciatore del Livorno colto da malore oggi pomeriggio durante la gara in trasferta contro il Pescara. Intervistato da Sky Tg24, il cardiologo ha sostenuto che da quanto ha potuto vedere attraverso le immagini televisive e dai primi resoconti giornalistici sull’accaduto, “la situazione non era recuperabile nonostante gli immediati soccorsi e la dotazione di appropriate apparecchiature in campo (si riferisce ai tre defibrillatori disponibili sul posto, ndr). I possibili tentativi di rianimazione sono stati tutti operati”.

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